Scopelliti sprona Ncd: 90mila voti e sarò eletto

Scopelliti sprona Ncd: 90mila voti e sarò eletto

«Adesso la campagna elettorale può partire. Se restiamo uniti possiamo farcela anche perché dall'altra parte c'è il nulla. Noi abbiamo fatto tanto, soprattutto nel campo della sanità e delle infrastrutture. Basti pensare alla realizzazione cittadella regionale di Germaneto, che la Calabria attende da anni». Tutto si può dire tranne che Peppe Scopelliti non sia un abile motivatore. È una dote che l'ha sempre accompagnato, questa. Sin dai tempi in cui il governatore era soltanto una promessa del basket calabrese.


E ne ha dato riprova a Catanzaro, a Palazzo Alemanni, durante il vertice di assessori e consiglieri regionali del Nuovo centrodestra e a cui erano presenti anche gli esponenti di "Insieme per la Calabria", Aurelio Chizzoniti e Giulio Serra. A loro il governatore ha affidato il compito di «impegnarsi al massimo» per sostenere la sua corsa al Parlamento europeo. L'obiettivo dichiarato è quello di raccogliere almeno 90mila preferenze, una cifra che potrebbe assicurare il seggio a Bruxelles per il prossimo quinquennio e la possibilità di restare sulla scena politica nonostante la condanna rimediata a Reggio Calabria al termine del primo grado del “processo Fallara”. 
Scopelliti sa di dover fare i conti con due tipi di avversari: esterni e interni. Ed è proprio da quest'ultimi che è maggiormente preoccupato. Deve essere per questo motivo che il governatore si è soffermato sui vantaggi che potrebbero derivare dall'espressione un «voto intelligente». Dove per intelligente si intende la necessità di evitare di concedere vantaggi ai “forti” della lista Ncd-Udc come Lorenzo Cesa e Giuseppe Gargani. Sia chiaro: durante la discussione che va avanti per oltre due ore – assente solo Antonella Stasi – il loro nome non verrà mai pronunciato ma è chiaro che ogni riferimento in tal senso è diretto ai personaggi in questione. 
Quanto al resto, il governatore ha confermato l'intenzione di formalizzare le dimissioni – finora soltanto annunciate – da presidente della giunta regionale perché «sono un uomo di destra» e «non intendo fare passi indietro». Ora si aspetta che la conferenza dei capigruppo, convocata per mercoledì 30, fissi la data del consiglio regionale. «Andrò in Aula – sono state le parole usate da Scopelliti – illustrerò il consuntivo di 4 anni di lavoro, dopodiché consegnerò al presidente Talarico la lettera con le mie dimissioni». Molto en passant sarebbe stato il passaggio su eventuali “aggiustamenti” dell'esecutivo, che si rendono necessari dopo il ciclone giudiziario che ha investito il governatore. È probabile che qualcosa venga rivista, magari con la promozione ad assessore di Gianpaolo Chiappetta, il capogruppo regionale di Ncd costretto al dietrofront alle Europee per fare spazio proprio a Scopelliti. 
Qualche sorpresa è arrivata quando la discussione ha toccato il tema della riforma elettorale. Da Scopelliti è arrivato l'invito a premere sulla strada del collegio unico regionale. In questo modo verrebbero abolite le attuali circoscrizioni provinciali ma verrebbe però garantita all'elettore la possibilità di esprimere fino a un massimo di 3 preferenze di cui 1 di genere. Sarebbe, questa, una mossa studiata soprattutto per salvaguardare i candidati dei territori più piccoli come Crotone e Vibo Valentia, che sarebbero quelli più a rischio in caso di ritorno alle vecchie tre circoscrizioni provinciali di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.

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