C'è intesa tra Oliverio e Pippo Callipo

C'è intesa tra Oliverio e Pippo Callipo

LAMEZIA TERME Bocche cucite al termine dell'incontro, ma si può dire che tra Mario Oliverio e Pippo Callipo la “chimica” sia scattata. I due si sono confrontati per oltre un'ora a Maierato, dove trovano sede le aziende dell'imprenditore vibonese, e hanno messo a punto una road map che è subordinata all'esito delle primarie del centrosinistra in programma domenica. Se a vincerle dovesse essere Oliverio, non è escluso che Callipo possa fare un passo indietro rispetto all'intenzione di correre nuovamente in autonomia per la poltrona di governatore ed, eventualmente, confluire nella coalizione di centrosinistra guidata dall'attuale presidente della Provincia di Cosenza.

Se invece a prevalere dovesse essere il renziano Gianluca Callipo (tra i due, oltre all'omonimia, non ci sono legami di parentela), è probabile che il “re del tonno” decida di rimanere in campo. Non è un mistero che le ambizioni di Callipo senior abbiano subìto un duro colpo dopo la scelta di Renzi e dei altri vertici del Nazareno di puntare le loro fiches sul giovane sindaco di Pizzo Calabro. Al riguardo nessun commento viene fatto da Callipo, che per tutta la giornata ha fatto squillare a vuoto i telefoni, salvo poi dettare in serata alle agenzie una lunga nota sull'esito del faccia a faccia avuto con Oliverio. 
L'industriale parla di «sano confronto» tra «buona imprenditoria e buona politica su cui puntare per scacciare dagli spazi pubblici i “prenditori” in combutta con la politica affaristica e priva di scrupoli». E Oliverio, dal canto suo, sostiene di «condividere pienamente l’appello di Pippo Callipo per “liberare la Regione dagli avventurieri” e di fare dell’ente pubblico più importante della Calabria un amico dei calabresi onesti e non un loro feroce avversario». Entrambi si dicono d’accordo «sull’urgenza di unire le forze positive della regione per dare alla Calabria più autorevolezza nei tavoli romani ed europei, dove si giocano le partite più importanti, e più forza nel convincere le istituzioni nazionali (governo e Parlamento in primis) a non sottovalutare le emergenze calabresi». 
E poi ancora la sanità e la gestione dei fondi comunitari: «Serve un monitoraggio rigoroso della spesa comunitaria, utilizzata fin qui "a pioggia" e d’ora in poi da finalizzare allo sviluppo reale e per l’ampliamento dell’occupazione». Quindi il turno del «rispetto della legalità, sia nelle scelte politiche generali che in tutte le procedure amministrative pubbliche, a capo delle quali vanno indicate persone competenti e integre sul piano etico»; del sostegno all’azione della magistratura e delle forza dell’ordine contro la criminalità organizzata, «ostacolo enorme per il riscatto della Calabria». 
Gianluca Callipo, dal canto suo, sembra non preoccuparsi molto di questo asse inedito che va consolidandosi tra Cosenza e Vibo. E con i suoi ostenta sicurezza: «Noi siamo la vera novità, sono convinto che i calabresi apprezzeranno la nostra proposta. Il tempo dei vecchi dinosauri è finito».

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