SEL Locride: "Voto greco riguarda anche la nostra terra". Alla sede comunale di Locri materiale informativo sul referendum

SEL Locride: "Voto greco riguarda anche la nostra terra".  Alla sede comunale di Locri materiale informativo sul referendum

Riceviamo e pubblichiamo: 

SEL Locride esprime la massima vicinanza al popolo greco che si appresta al voto sul referendum che decreterà le sorti di una nazione, la più antica, la più ricca di storia e di cultura.


Manifestiamo la nostra massima solidarietà a tutti i greci e le greche, perché riconosciamo questa loro battaglia come una battaglia per la democrazia. Spiegare alla nostra gente perché è importante il voto in Grecia anche per la nostra terra, è oggi il nostro compito e, per questo abbiamo scelto di affiggere ed esporre, ai cittadini locresi, del materiale informativo sulle finestre della nostra sede del Comune di Locri, sita in Piazza Re Umberto/Villa Comunale.
Quello che deve essere chiaro è che la questione greca e il referendum, non riguardano solo ed esclusivamente quel popolo, ma interpella anche tutti noi, sul tipo di società e sul tipo di Europa che vogliamo e per cui ci battiamo.

Per questo siamo convinti che sia assolutamente necessario fare informazione corretta e reale su tutto ciò che sta accadendo.

Noi calabresi che ancora oggi fortunatamente possiamo assaporare le nostre radici, quelle  della Magna Grecia, quelle di Zaleuco, delle donne locresi, di quella democrazia che oggi più che mai ci corre l’obbligo di riscoprire, dobbiamo essere vicini ai cittadini della Grecia ed di Atene, che si ritrova oggi unita in Piazza Syntgama per manifestare il loro “no” alle politiche di austerità imposte dall’Europa delle banche.

Atene, quella meravigliosa città in cui è nata l’idea di Europa, in cui è nata l’idea di democrazia, oggi è messa sotto scacco da queste politiche. Ma come si può immaginare che governi dell’Unione Europea, oggi  possano pensare che sia normale tagliare questo pezzo di Europa , che è un pò la culla del nostro continente?!
Dovrebbero, secondo il nostro parere, scandalizzarsi di più del fatto che ci sono culture naziste nei palazzi del potere in Ungheria, che ci sono pulsioni xenofobe, razziste e fasciste in Bulgaria, che cresce il nazionalismo in Danimarca come in Inghilterra, dovrebbero, insomma, essere più preoccupati degli effetti politici e sociali delle loro pratiche di governo che stanno portando l’Europa a una condizione simile a quella di cento anni fa.

Non siamo contro l’Europa, siamo contro il suicidio dell’Europa. L’alternativa è tra l’Europa che considera normale ferire i corpi intermedi della società, uccidere la speranza delle giovani generazioni, impoverire il ceto medio, o l’Europa, invece, che è nata su quel fondamento che si chiama Welfare, che è nata sull’idea della promozione del benessere e dei diritti sociali.

Dobbiamo volerla un’Europa accogliente, un’Europa che sia casa comune.
Siamo anche noi col popolo greco a dire “no” ad un’Europa feroce come quella che abbiamo visto trasformare la Grecia in una cavia per gli pseudo-dottori di Bruxelles.
I tecnocrati europei temono il contagio democratico, non quello dei titoli di Stato. Tsipras ha già vinto, a prescindere da come andrà il referendum, perché oppone l'arma della democrazia alla furia cieca del pensiero unico europeo.
O l'Europa cambia o va sbattere, come già la storia ci ha insegnato e come i muri ungheresi di Orban ci preannunciano.


Il coordinamento del Circolo SEL della Locride  

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