Nichi Vendola in Calabria - "Una Regione alla deriva. Innovare e cambiare con Gianni Speranza"

Nichi Vendola in Calabria - "Una Regione alla deriva. Innovare e cambiare con Gianni Speranza"

"Credo che la condizione di degrado della vita pubblica in Calabria abbia un tasso di eccezionalità". Debutta così, a Crotone, il leader di Sel, Nichi Vendola.
"E' una regione alla deriva - ha aggiunto - il centrodestra l'ha spolpata viva, ma il centrosinistra ha bisogno di essere credibile nella sua battaglia di alternativa e anche l'idea che per ottenere la data del voto sia dovuto intervenire un tribunale è indicativo dell'arroganza di un ceto di avvoltoi che, dopo aver divorato la Calabria, ora vola sul cielo pensando addirittura di poter ritornare. Ma il centrosinistra non può semplicemente contare sui disastri del centrodestra e sulla vergognosa gestione Scopelliti. Il centrosinistra ha tante colpe da cui emendarsi, bisogna fare un discorso di verità, come è scritto la verità vi farà liberi dal peccato”.

Poi a Cosenza, in piazza XI Settemnre,  dove con parecchio ritardo sull'appuntamento previsto, il leader di SEL chiude il suo viaggio calabrese per sostenere Gianni Speranza nella sua battaglia per le primarie. La paziente folla di militanti, cresciuta poi sensibilmente di numero durante il comizio del presidente della Puglia, ha avuto la sua parte di motivazione per affrontare una competizione elettorale che sulla carta sembra essere chiusa tutta all'interno dei competitor del Pd. Ma lo sguardo e le parole che Vendola ha rivolto nel suo comizio cosentino sono stati soprattutto indirizzati ai disastri lasciati dalla “dannosa” stagione del governo di Scopelliti. E per far conto degli errori, delle negligenze, dei ritardi, a Vendola è bastato fare un sommario confronto tra la sua Puglia e la nostra Regione. L'elenco del denaro impegnato in innovazione, nel rilancio sapiente dell'agricoltura e specificatamente nella viticoltura, nella capacità di attrarre investimenti anche stranieri, come quelli della Porsche o della Bosch, rende subito impari ogni forma di confronto con l'appena finito governo Scopelliti.

E proprio sulla fine ingloriosa, suggellata dalla condanna del governatore, Vendola ha facile gioco anche nel criticare i compagni di viaggio di Sel e cioè il Pd. “Anche il centrosinistra deve emendarsi di errori e complicità – ha avvisato – e ora dobbiamo impedire che i peggiori ceffi del centrodestra vengano a bussare alle nostre porte, dando vita al consueto trasformismo”. A questo pare servire la candidatura del sindaco di Lamezia, le cui esperienze di governo della sua città, l'impegno antimafia assieme “alla sua determinazione e alla mitezza” devono fare argine contro quella tentazione diffusa nella politica calabrese che è il trasversalismo. Dunque per il segretario di Sel adesso occorre affrontare il primo appuntamento, quello delle primarie, ma subito dopo occorre guardare alle elezioni regionali, liberandosi dell'eredità della stagione appena conclusa, “sulla quale oltre a pesare la condanna inflitta al governatore, aleggia anche il fantasma di un suicidio con l'acido muriatico e il peso della borghesia mafiosa”. Il riferimento di Vendola era all'oscura morte di Orsola Fallara, ma con tutta evidenza anche agli interessi che sulla politica calabrese sono cresciuti da parte di un'area della società che ha una qualche prossimità con la 'ndrangheta. Di qui l'obbligo di cambiare tutto e l'esortazione alle forze della sinistra a non dare spazio a scelte che possano rallentare il cambiamento.

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