La nuova "Reggina" si presenta all'Arena di Reggio Calabria

La nuova "Reggina" si presenta all'Arena di Reggio Calabria

Erano anni che la Reggina non si presentava alla sua gente. Una tradizione che era stata messa in soffitta e tolta dalla naftalina in poche occasioni, come quella del 2011. E poco importa che stavolta ci sia imbarazzo nel chiamarla Asd Reggio Calabria, ma è la prassi che vuole così in attesa di buone nuove sotto il profilo della denominazione. La cornice era quella dei giorni migliori ad abbracciare Viola e Reggina. Una simbiosi che non era mai nata negli anni passati e che oggi può diventare realtà, soprattutto grazie che i neroarancio rappresentano un esempio di come si possa ripartire dalle proprie ceneri e avvicinarsi ai fasti migliori, in attesa di raggiungerli. C’era un pizzico di nostalgia nel ricordare serate analoghe che conservavano premesse e ambizioni diverse da quelle che accompagnano l’avvicinarsi della partenza del campionato di Serie D. Nonostante tutto, però, le emozioni possono essere le stesse. Quelle che sono state trasmesse dalle migliaia di presenti ai calciatori chiamati uno ad uno sul palco. Molti di loro giovanissimi, tanti altri mai trovatisi di fronte ad un simile bagno di folla. Una manifestazione d’affetto e di fiducia, ma anche un innegabile fardello di responsabilità. E poi ci sono le emozioni che sono le stesse, indipendentemente dalla categoria. Quelle tradite dalle parole di Ciccio Cozza, visibilmente commosso nel ricordo del tifoso amaranto Pippo Schipani, a cui presto sarà intitolata la Curva Sud. Una presentazione sobria, priva di proclami e colpi di scena. E non poteva essere altrimenti, dato che dovrà essere eventualmente il campo a riaccendere un entusiasmo che seppur appaia ancora spento sembrerebbe garantito dai 1500 abbonamenti già sottoscritti. Un dato forse al di sotto delle aspettative che però resta di primo piano per una categoria che, a Reggio, sperano duri il meno possibile. 

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