Rivenute 9500 piante di Marijuana tra Siderno e Bovalino

Rivenute 9500 piante di Marijuana tra Siderno e Bovalino

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Comando Gruppo Carabinieri di Locri, effettuati attraverso le compagnie di Bianco, Locri e Roccella Jonica, finalizzati alla repressione dei reati attinenti le armi e gli stupefacenti.
Tale attività, che negli ultimi mesi si è concentrata soprattutto nelle aree rurali dell’entroterra della locride, ha consentito dall’inizio dell’anno di ritrovare numerose armi e munizioni, in particolare nelle zone periferiche dei comuni del circondario di Locri.
Come si ricorderà, qualche giorno fa, tra i comuni di San Luca e Bovalino, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bianco e della Stazione di Bovalino, unitamente ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, avevano rinvenuto e sottoposto a sequestro una vasta piantagione costituita da oltre 4.500 piante di cannabis indica, dall’altezza variabile tra un metro ad un metro e mezzo. La piantagione - ben occultata all’interno della fitta vegetazione in Località Mortella di Bovalino e a ridosso del centro abitato – era dotata di un impianto di irrigazione “a goccia”, che consentiva il costante apporto di acqua alle piante, ormai rigogliose e pronte per essere tagliate, per poi essere essiccate per la produzione di marijuana.


In tale ambito, al fine di arginare ulteriormente il fenomeno, i servizi citati sono stati disposti anche per la fascia costiera, nei comuni ricadenti nella “Costa dei Gelsomini”. Qui, i Carabinieri della Stazione di Siderno, unitamente ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, in quella località Garino, hanno rinvenuto, ben occultate all’interno della fitta vegetazione, 2 piazzole adibite a coltivazione di canapa indiana, per un totale di oltre 5000 piante di cannabis indica “nana”, di altezza compresa tra i 60 ed i 100 centimetri, con annesso essiccatoio in legno.
Tutta la sostanza stupefacente rinvenuta è stata sequestrata ed immediatamente distrutta sul luogo del ritrovamento, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Un campione, invece, è stato conservato per i successivi accertamenti tossicologici.

 

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