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Dal Messico alla Calabria: a San Luca il progetto Itaca presenta la “Riviera Cristallina”

today5 Marzo 2023 76 1

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Lo aveva anticipato qualche mese fa ai microfoni di “A metà mattina” in una lunga intervista in cui Filippo Strano, console onorario a Cancun in Messico presentò il progetto ITACA. Un’idea visionaria che muove i primi passi nel 2018 e che nasce dal desiderio del Console, originario di Bovalino, di creare in ponte che colleghi due mondi geograficamente distanti ma strettamente simili e affini: il Messico e la Calabria. Itaca, dunque, come Italia e Cancun, ma anche come la patria di Ulisse e la terra del ritorno. Un ritorno a casa, nella propria terra, esattamente come quello che ha segnato a vita di Filippo Strano che dopo 30 anni di assenza è ritornato alle origini.

“Un rettangolo di 500 chilometri quadrati, 30 di costa, che interessa per il momento 19 comuni della nostra aera i cui vertici sono Locri, Ferruzzano, San Luca e Antonimina. Itaca nasce dal sociale e ha l’ambizione di ricostruire il tessuto sociale per dare vita nuovamente ai centri dei paesi che vede al centro lo sviluppo e la promozione culturale di un territorio ricco di storia e di bellezze”. Per poter realizzare il progetto servirà la collaborazione di tutte le istituzioni, ma anche delle associazioni e di tutte le attività operanti sul territorio. “Un progetto che nasce da un’iniziativa privata – spiega Filippo Strano – perché non stiamo chiedendo nulla ai comuni che hanno solo firmato un Mou (Memorandum of Understanding), un semplice accordo d’intesa dove gli enti stessi si impegnano insieme a me a portare avanti delle direttive che nasceranno da un team, né stiamo chiedendo o chiederemo fondi o contributi pubblici e per realizzare il progetto. Tuttavia, la partecipazione dei comuni è fondamentale perché non abbiamo le competenze per portare avanti alcune iniziative necessarie per lo sviluppo del brand.”

Un marchio rimasto “segreto” fino alla presentazione ufficiale sabato mattina a San Luca, dove alla presenza dei sindaci dell’area, dell’assessore Giovanni Calabrese e di associazioni è stato reso pubblico il logo e il nome del progetto Itaca. Attrattivo e dinamico il logo “che si adatta ai diversi segmenti di mercato ai quali ci dirigeremo” e il nome “Riviera Cristallina” che racchiude la bellezza incontaminata e pura del nostro territori.

Tanti i punti di forza di questo territorio, “l’Aspromonte che con le sue fiumare si riversa fino al mare, una caratteristica tipica e unica del nostro territorio, abbiamo, paesaggio, sport, terme, archeologia, un mare cristallino, delle spiagge di una bellezza rara, due dei borghi più belli d’Italia e due borghi panorama d’autore, abbiamo tutto ciò che serve per offrire prodotti e circuiti a diversi settori turistici, probabilmente un’offerta così non la troviamo quasi in nessun posto in Italia. Punti di forza che se valorizzati e potenziati potrebbero attirare nuovi grandi opportunità di lavoro e impedire non solo ai giovani e meno giovani di andar via, ma potrebbero attirare nuovi ritorni”.

Itaca, con il suo brand “Riviera Cristallina”, è un progetto non solo ad ampio respiro ma prevede finalità a lungo raggio, un’idea che per concretizzarsi necessita di grande formazione in particolare in tema di costumer experience che è quello che più manca a queste latitudini “ed è ciò che porteremo qui dal Messico – specifica il Console – per iniziare a realizzare un’offerta turistica che non si limiterà alla stagione estiva ma che dovrà coinvolgere e interessare l’area per tutto l’anno”.

Grande interesse per il progetto da parte dei sindaci che osservano con grande interesse e un pizzico di speranza l’iniziativa che guarda alle potenzialità di un territorio periferico e con grandi difficoltà. “Un progetto rivoluzionario – ha detto l’assessore Calabrese – un’opportunità nuova per la Locride che porterà grandi benefici” ad un territorio ricco di potenzialità inespresse e sicuramente troppo poco valorizzate.

Un’idea imprenditoriale che nasce dal “basso” che avrà bisogno di quella tanto decantata rete, di collaborazione fra associazioni, sindaci e imprenditori, che dovranno abbandonare il proprio campanile per guardare l’orizzonte del riscatto e dello sviluppo da decenni inneggiato e mai raggiunto.

di Adelina B. Scorda

Scritto da: Redazione

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