Locri: netta divisione in Consiglio. Tra opposizione e maggioranza non c'è dialogo

Locri: netta divisione in Consiglio. Tra opposizione e maggioranza non c'è dialogo

Nulla di nuovo. Consiglio spaccato in due, radicalizzazione dello scontro tra maggioranza e opposizione e tentativi di dialogo abortiti. Nel pomeriggio più caldo dell’anno (anche dal punto di vista atmosferico) il civico consesso di Locri si è riunito per discutere di due punti all’ordine del giorno chiesti dalla minoranza, ovvero la rimodulazione del protocollo d’intesa tra Comune e Provincia di Reggio Calabria, teso a creare un polo scolastico cittadino e inserito nel quadro del cosiddetto “decreto Fortugno” (ovvero la norma regionale numero 1 del 2007) e l’approvazione di un altro protocollo d’intesa in virtù del quale, sempre l’ente provinciale si è detto disponibile a cofinanziare la realizzazione di un centro di aggregazione giovanile nei locali della fondazione “Scannapieco”, nei pressi del liceo classico. Questo l’ordine del giorno fissato dal presidente dell’assise cittadina Antonio Cavo. A onor del vero, però, l’opposizione avrebbe voluto discutere pure la delibera della Corte dei Conti numero 48/2012, ma lo stesso Cavo ha fatto sapere che verrà convocato un Consiglio ad hoc quando gli uffici preposti avranno consegnato una relazione chiesta dall’amministrazione al fine di illustrare in maniera esaustiva quanto rilevato dalla magistratura contabile. Vano ogni tentativo della minoranza di avviare la discussione sul tema per poi decidere in una successiva seduta consiliare, tanto che il leader del gruppo “Leali alla città” Giovanni Calabrese ha chiesto d’inviare il verbale della votazione contraria alla stessa Corte dei Conti, col sindaco Lombardo che ha rilanciato «La mandiamo anche al prefetto» mentre sempre Calabrese ha alzato, a sua volta, la posta «Anche al ministero dell’Interno». Insomma, la musica non sembra essere cambiata rispetto alla seduta dello scorso 2 maggio, quella, per intenderci, in cui si arrivò ad accuse pesantissime e minacce di querele tra le due parti.  Molto interessante la discussione del primo punto all’ordine del giorno, con due posizioni che si sono immediatamente delineate. A fronte di una minoranza che ha chiesto la rimodulazione totale del protocollo d’intesa previsto dal “decreto Fortugno”, corredando la proposta con una serie di suggerimenti sugli interventi (di storno contabile) da realizzare (togliere i fondi previsti per piscina coperta e impianto sportivo polivalente; centro servizi per settore artigianato artistico; adeguamento e messa a norma sede universitaria) «Per destinarli – come riportava la proposta dei cinque consiglieri di opposizione – al completamento di PalaCultura e auditorium (area ex mattatoio), riqualificazione e ampliamento lungomare cittadino; realizzazione struttura sportiva con due campi di calciotto a Licino; traslare il finanziamento da area Licino per la riqualificazione dello stadio comunale (completamento e manto in erba sintetica) e dare priorità a tutte le scuole cittadine, in base alle reali esigenze scolastiche della città alla luce del calo demografico; rinnovare la richiesta alla Provincia di andare incontro all’ente comunale viste le evidenti e conclamate difficoltà economiche e finanziarie, anche sostituendosi ad esso, attraverso la sottoscrizione di mutui, la cui rata resta a carico della Regione». Di diverso avviso la maggioranza che, attraverso il sindaco, ha subordinato ogni variazione del protocollo d’intesa all’ammontare del contributo che la Provincia è disposta a erogare, privilegiando i progetti esecutivi già pronti e dando priorità alle scuole, in particolare a quella di contrada Moschetta, ma non dimenticando nemmeno la messa in sicurezza di palazzo Nieddu. Il tutto al netto delle reciproche accuse sui progetti per opere mai realizzate, sulle contraddizioni emerse e sull’ormai tristemente consueto rimpallo di responsabilità tra Comune e Provincia, rappresentata dall’assessore Giovanni Calabrese. A un certo punto, le accuse sono state talmente pesanti da indurre il presidente Cavo a sospendere la seduta per cinque minuti. Alla fine ha prevalso il pronunciamento compatto della maggioranza, che ha votato la proposta del sindaco e ora attenderà l’ammontare dell’erogazione da parte della Provincia, il cui bilancio di previsione verrà approvato entro fine mese. L’approvazione a colpi di maggioranza, inoltre, ha vanificato gli sforzi di mediazione operati da Raffaele Sainato, che dai banchi dell’opposizione ha cercato più volte di gettare un ponte per costituire un tavolo di concertazione tra le rappresentanze politiche e tecniche di Provincia e Comune al fine di emanare un atto d’indirizzo congiunto. Nell’ultimo punto, infine, riguardante un contributo di 210.000 euro della Provincia di Reggio Calabria al Comune di Locri (ottenuto su interessamento di Giovanni Calabrese) per concorrere alla realizzazione di un centro di aggregazione giovanile del costo complessivo di oltre 900.000 euro (di cui 700.000 a carico della Regione), il primo cittadino ha manifestato la necessità di compiere ulteriori approfondimenti «Perchè – ha spiegato – siamo ancora in attesa del decreto definitivo di finanziamento della quota a carico della Regione e poi l’immobile su cui dovrebbe sorgere il centro di aggregazione è concesso in comodato gratuito al Comune da parte della fondazione Scannapieco per otto anni. Anche se il rinnovo può essere concesso tacitamente – ha aggiunto Pepè Lombardo – noi vogliamo le dovute garanzie per il futuro e solo stamattina siamo riusciti a trovare, all’Agenzia delle Entrate, una copia della concessione». Insomma, prevale la prudenza, visti anche i tempi.

fonte reggiocalabriaweb.com

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