Alessandra Polimeno, riflessioni e preoccupazioni per la sanita' nella Locride.

Alessandra Polimeno, riflessioni e preoccupazioni per la sanita' nella Locride.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il nuovo anno ha appena mosso i primi passi che già ci fa interrogare sui propositi contenuti  negli auguri formulati ad amici e parenti “….che il 2017 sia un anno migliore..pieno di salute” .
Ed è proprio la Sanità l’argomento di maggiore preoccupazione….
I dati nazionali ci dicono che abbiamo lasciato un 2016 nel quale circa 10 milioni di italiani, pari al 17,6%, hanno rinunciato a curarsi per le lunghe liste di attesa o perché, non fidandosi del sistema sanitario della regione di residenza, non hanno potuto affrontare i costi della migrazione sanitaria ritenuti troppo esosi.  É quanto emerge dall’IPS, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato, per il secondo anno consecutivo, dall’Istituto Demoskopika sulla base di sette indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, spesa sanitaria, famiglie impoverite a causa di spese sanitarie out of pocket, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, costi della politica.
In questa indagine la Calabria si conferma la regione “più malata” del paese guidando  la graduatoria del comparto sanitario pubblico più “avezzo” a contenziosi e sentenze sfavorevoli,   con una spesa pro-capite di 9,9 euro e un ammontare in valore assoluto pari a 19,6 milioni di euro, a fronte di una  spesa pro-capite italiana che è di poco superiore ai 3 euro.
Così come a finire nell’area dell’impoverimento, a causa delle spese sanitarie out of pocket (farmaci, case di cura, visite specialistiche, cure odontoiatriche, etc.),  sono soprattutto le famiglie in Calabria (6,9 punti) con una quota del 3,48% quantificabile in circa 28 mila nuclei familiari che scendono  al di sotto della soglia di povertà.

Ma i dati del nostro territorio, la locride, ci danno altrettanta preoccupazione….l’ anno è appena iniziato con due ulteriori criticità nei reparti di Ortopedia e Otorino dell’ Ospedale di Locri per carenze di organico.  La voce che si  leva  con forza dal territorio locrideo, che non è un lamento pietoso, esprime la necessità di garantire a tutti , anche in sanità, pari dignità e pari opportunità di cura  attraverso azioni strategiche che prevedano un modello di concertazione con gli enti locali per un sistema di programmazione che deve garantire l'assunzione di scelte consapevoli e coerenti. La programmazione sanitaria deve conciliare la scarsità di risorse a disposizione, con la necessità di garantire il diritto di salute di tutti i cittadini, soprattutto coloro che vivono in territori più periferici e per i quali deve essere garantita una distribuzione equa dell'offerta sanitaria.
Ma accanto alla preoccupazione per il progressivo “impoverimento” dell’Ospedale va posta attenzione alla sanita' territoriale  che deve essere organizzata e adeguata per  rispondere a cronicita', prevenzione e sociale. Non è concepibile pensare che per accedere all’ assistenza riabilitativa estensiva in regime ambulatoriale i piccoli pazienti disabili debbano aspettare anni, i centri di riabilitazione della Locride hanno liste di attesa di oltre 100 pazienti…!! 
La riabilitazione ambulatoriale per l’età evolutiva nel territorio della locride non riesce a coprire le richieste di assistenza dei quasi 660 minori certificati dalla NPI e che devono poi essere seguiti dai centri di riabilitazione convenzionati che hanno in totale 73 posti in regime ambulatoriale. 


Così si rischia di negare  il diritto alla salute che, ancora peggio, colpisce bambini disabili che hanno grande necessità di avere cure ed assistenza costante e che rischiano di perdere  tutto il percorso di recupero fatto rimanendo anche un anno in liste di attesa.
Per organizzare la sanità, non bisogna allontanare la politica dal settore, tutt’altro, bisogna gestirlo con la buona politica che ora deve pretendere tempi certi per gli impegni assunti dalla gestione commissariale regionale  per pervenire ad un livello di assistenza che, eliminando le distorsioni nate nelle strutture e quelle provocate da management inetti, risponda alle necessità dei cittadini.
Allora l’ augurio “che il 2017 sia un anno migliore”  non dovrà  perdere di vista quello che siamo in questo momento e soprattutto le nostre responsabilità e ciò che ognuno può e deve fare per sé e per gli altri, oggi…
Lo descrive bene  la poesia di Gianni Rodari sull’ anno nuovo che si conclude con “…..Di più ora non trovo nel destino dell’anno nuovo , per il resto anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno”…..
Quindi nel formulare gli auguri per il nuovo anno speriamo “che gli uomini lo faranno”, il nuovo anno, attraverso un’ assunzione di responsabilità soprattutto sui tanti temi “protagonisti” dei nostri territori.

M. Alessandra Polimeno   FI – ex Consigliere Provinciale 
 

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