Franco Crinò, il confronto è indispensabile

Franco Crinò, il confronto è indispensabile

 

Riceviamo e pubblichiamo nota del senatore Franco Crinò

Non sono su Facebook : ho ricoperto tanti ruoli pubblici, ho una vita privata fatta di mille relazioni e conoscenze, potrei essere "interpellato" spesso sul Social e per condividere,replicare, osservare dovrei utilizzare la concentrazione necessaria, di cui  adesso non dispongo.

Mi era stato fatto leggere il post di alcuni ragazzi di un'associazione di Bovalino, Agave : " Il 19 novembre daremo inizio ad un'altra bella avventura ... prenderemo un caffè insieme a chi vorrà "deliziarci" della sua presenza, analizzando il mondo della politica sotto diversi aspetti ..."

Insieme all'amico Vito Crea ( fortemente impegnato nel Sociale, la prima "stanza"  che la politica deve curare) abbiamo deciso di accettare il cortese invito : c'è sempre da imparare, ci siamo detti, vedremo quanto sono convincenti e originali questi giovani, avere un confronto, che è cosa diversa dal prendere dai manuali pezzi di una materia e pubblicarli su Fb.

Abbiamo notato solo  giovani tra gli organizzatori e tra quanti erano arrivati per partecipare :  forse, potendo contare anche su qualcuno di esperienza, a parte il sindaco che era lì ma che è "interno" all'associazione, i lavori potevano risultare più produttivii, dar luogo ad un contraddittorio. Noi due, ci siamo resi conto, eravamo gli unici "esterni" a quel gruppo che opera con i propri criteri e comunque con continuità : siamo rimasti un'oretta dopo l'orario previsto ma i lavori non iniziavano e così siamo andati via rammaricati. Abbiamo poi saputo che l'iniziativa si è svolta..

De Mita, ex Presidente del Consiglio , ad una riunione dei giovani della Democrazia Cristiana, che chiedevano, agitati, spazio e considerazione, rispose "Noi stiamo facendo il massimo che possiamo fare per voi : stiamo invecchiando." Voleva dire : "Voi giovani vi farete via via avanti al posto nostro". Poteva aggiungere - lo aggiungiamo noi - che i giovani hanno negli anziani(quelli che sono ok)un esempio di vita e una ciambella di salvataggio quando non hanno un reddito.

Sono pochi oggi quelli che ce l'hanno! La prospettiva è davvero angusta, i nostri sfortunati giovani debbono imparare (e in fretta) a distinguere tra illusioni e disillusioni, allegri selfie, disagi nascosti, opportunità.

Devono comprendere bene cosa "trovano" ogni giorno nel contesto cittadino, nei servizi - scuole, disabili, sanità, ecc. -, a cosa debbano prestare attenzione in generale per poter sfruttare le occasioni di lavoro e di crescita. Con l'attuale stagnazione del sistema, i giovani possono  uscirne solo trovando forti motivazioni, soprattutto cercando di agganciare il mondo reale.  Un giovane vedrà crescere la propria autostima se ha il coraggio di chiedere al proprio sindaco :  "Perchè la Raccolta Differenziata non parte mai? Perchè gli scolari non hanno la mensa? Perchè i consiglieri comunali non partecipano alle discussioni in aula? Interviene e decide solo il sindaco...?" Un giovane deve avere il coraggio di chiedere al datore di lavoro : "Perchè non mi assumi a tempo indeterminato,visto che ti sono utile?" Un giovane deve avere il coraggio di chiedere al sindacalista :  "Perchè non mi hai messo per bene al corrente dei miei diritti?"

Ai giovani che hanno organizzato avremmo voluto raccomandere due libri, il primo "La Repubblica del Selfie" di Marco Damilano, sulle mistificazioni dell'oggi, l'altro  di Aldo Cazzullo " Metti via quel cellulare" ... Questo lo scambio di battute, che introduce alla lettura del secondo, tra padre e figli : "Figli miei, non è possibile che anziché i vostri volti mi veda sempre davanti i vostri cellulari ... " "Papà, sai bene che la rete è una fantastica ricchezza. Voi adulti mantenete sempre il vostro ruolo di trasmettere valori, passioni e interessi. La responsabilità di quel che siamo è vostra ... "

Sarà in parte vero ... ma adesso, se sbagliamo noi, non paghiamo un prezzo alto, se sbagliano loro, se rimangono superficiali, tifosi dell'effimero, i giovani rimarranno appiedati.

Ci rendiamo conto, tutto è più difficile in un'epoca nella quale ai risultati si antepone il tifo (che è cosa diversa dal parteggiare, scriveva l'altro giorno Gioacchino Criaco) e nella quale ci sono uomini soli al comando. Berlusconi, Renzi, Grillo, tanti Governatori e tanti Sindaci si trovano in queste condizioni e  " vengono invocati,acclamati ... la folla va sempre con chi vince, ma è sempre pronta ad abbatterli, a calpestarli. In delirio di onnipotenza, questi uomini soli al comando diventano miopi e capaci di errori madornali"(Bruno Vespa, nel suo libro uscito da pochissimi giorni).

Foto di ENZO LACOPO

 

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