Scuole, Calabria: nuova chiusura prevista per vaccinazione - Situazione attuale

Scuole, Calabria: nuova chiusura prevista per vaccinazione - Situazione attuale

La Regione Calabria prevede una nuova chiusura delle scuole per vaccinare il personale scolastico, della durata di due settimane.

Le scuole sono state riaperte da poco in Calabria, ma il Presidente f.f. Spirlì prevede una nuova chiusura di due settimane. Lo stop alle lezioni dovrebbe agevolare la somministrazione del vaccino anti covid a tutto il personale scolastico, contestualmente alla popolazione ultra 80enne. La profilassi non sarà obbligatoria.

Non è ancora stato reso noto il periodo in cui le scuole verranno chiuse, il piano di somministrazione dovrebbe essere messo a punto proprio in questi giorni. “Ritengo che tutto il personale scolastico debba essere considerato a rischio”, ha spiegato Spirlì in una nota.

LE LEZIONI IN QUESTO MOMENTO

Le scuole hanno riaperto seguendo le indicazioni dell’ordinanza n. 4 del 30 gennaio 2021, della Regione Calabria. Questa prevede la didattica in presenza per non oltre il 50% degli studenti di università e scuole secondarie di secondo grado.

Il provvedimento non solo limita la presenza a “non più del 50% della rispettiva popolazione studentesca”, ma specifica che in ogni aula non debba essere presente più del 50% degli studenti rispetto alla capienza prevista. Precisa, inoltre, di rendere fruibile la didattica a distanza per chiunque ne faccia richiesta.

Le lezioni universitarie, spesso poco interattive per propria costituzione, possono essere tenute secondo queste modalità senza che la qualità venga penalizzata. Diverso è il discorso per le scuole superiori, dove la didattica a distanza e quella in presenza hanno dinamiche e ritmi completamente diversi, utilizzano approcci differenti. Perciò è didatticamente complicato rendere fruibile una lezione sia per chi segue da casa che per chi si trova in aula. È come parlare a un gruppo di sordi e di ciechi, insieme: i primi vedranno i gesti, gli altri sentiranno solo le parole.

Un aspetto che ne soffre particolarmente, infatti, è proprio quello dell’interazione. In presenza, un docente può controllare il livello di attenzione dei propri allievi e regolare la propria lezione di conseguenza. Il ritmo viene scandito dagli sguardi e dal confronto. Nelle lezioni da remoto, invece, questo aspetto è limitato. Non è dunque possibile svolgere in contemporanea le due attività.

In molti casi, oltre la metà dei ragazzi ha richiesto di poter rientrare in aula. I licei, per andare incontro ai propri alunni, organizzano dei turni in base alle adesioni, in modo da non superare complessivamente il 50% di studenti in presenza per ogni aula.

Dimezzare la presenza fisica degli studenti è purtroppo necessario in questo momento storico, ma la disposizione in atto potrebbe risultare didatticamente dispersiva. È chiaro che il proposito, oltre quello di ridurre il flusso generale di studenti, sia stato quello di limitare la gli assembramenti sui trasporti pubblici e fuori dagli istituti scolastici, più difficili da controllare.

Si spera che la ripresa delle lezioni sia meglio regolamentata, magari ripristinando la turnazione di intere classi.

PERCHÉ CHIUDERE DI NUOVO?

La proposta di una nuova chiusura non è stata ben accolta dai più. Chiudere le scuole facilita l’organizzazione delle vaccinazioni, ma è una soluzione che andrebbe vagliata con attenzione. Ogni giorno che uno studente trascorre fuori dall’aula, è un giorno triste, e a lungo andare è una sconfitta, per tutti, non solo in Calabria.

Non si può pensare di bloccare per due settimane le attività di qualsiasi categoria venga vaccinata in futuro. Certo è che la sanità calabrese, in affanno già prima della pandemia, in quest’ultimo anno ha ricevuto un colpo di grazia inevitabile, riflesso sui cittadini. La circolazione delle nuove varianti è anche un rischio da non sottovalutare, potrebbe vanificare parte del lavoro compiuto finora con tanti sacrifici per tutti.

Tags