"La vita ci ha messi alla prova" il Coronavirus per tre studentesse dell'IIS "La Cava" di Bovalino

"La vita ci ha messi alla prova" il Coronavirus per tre studentesse dell'IIS "La Cava" di Bovalino

 

Tre ragazze dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Francesco La Cava" di Bovalino hanno commentato a tre mani il difficile momento che sta vivendo la comunità mondiale a causa del Coronavirus. "Riflessioni e stati d'animo per fare un resoconto dell'emergenza sanitaria che ha messo a soqquadro la quotidinanità" di ognuna di loro. Di seguito il testo di Katia Bellocci,Giulia Calveri, Sophia Costabile al quarto anno del Liceo Scientifico, indirizzo Scienze Applicate .

Quest'oggi noi ragazzi abbiamo deciso di mettere su carta le nostre riflessioni e i nostri stati d'animo per fare un resoconto dell'emergenza sanitaria che repentinamente ha messo a soqquadro la nostra quotidinanità. Il COVID-19 è arrivato come un fulmine a ciel sereno; una pandemia che sta seminando inquietudine e talvolta allarmismi ingannevoli. Come studenti frequentanti il liceo scientifico, possiamo dare il nostro contributo fornendo qualche informazione riguardo il virus secondo quanto studiato. E’ stato battezzato "corona virus" per via della sua morfologia che ricorda quella di una corona ed è un microrganismo patogeno virulento di estrema facilità di contagio. I coronavirus causano infezioni respiratorie e, nel peggiore dei casi, evolvono e sfociano in polmonite. Includono sintomi come febbre, tosse e difficoltà respiratorie. Questo microrganismo appartiene alla famiglia del virus della SARS, un'altra malattia sviluppatasi anch'essa in Cina nel 2002.

La prima risposta fisiologica dinanzi a questa situazione spiacevole è stata la paura, un sentimento irrazionale e come tale, spesso difficile da contenere e da mettere a tacere. La reazione collettiva è quella della caccia all’untore, della diffidenza e dell ‘isolamento. D'altro canto, noi inizialmente abbiamo sottovalutato il problema, siamo stati impavidi e incuranti del pericolo. Tuttavia, le notizie alla tv ci hanno scosso, abbiamo cominciato a comprendere la gravità delle circostanze. Il governo intima tutti i cittadini a restare in casa, al fine di limitare la trasmissione del virus, con la speranza di debellarlo definitivamente. Data la nostra giovane età, inizialmente abbiamo accolto questa decisione come fosse stata una tortura, ma ben presto abbiamo metabolizzato la situazione, capendo di dover salvaguardare la nostra vita e quella degli altri. Barricandoci in casa abbiamo riscoperto il piacere di oziare sul divano davanti alla tv, la piacevolezza di fare un dolce, di ascoltare della musica e dedicarci alle nostre passioni, ai tempi lenti, sospesi….dilatati….Chi avrebbe mai detto che disegnare si sarebbe rivelato più entusiasmante che uscire il sabato sera? Sono innumerevoli le attività che si possono fare nella propria dimora. E poi si sa, la noia aguzza l'ingegno. Spesso siamo assuefatti dall’uso smodato dei telefonini e non ce ne accorgiamo, perdiamo di vista la vera realtà che ci circonda,ottenebrano la mente oscurandone facoltà, la mettono in gabbia imponendole di non vedere altra diversione al di fuori dello schermo.

Abbiamo rispolverato i vecchi passatempi, quelle occupazioni che da bambini ci intrattenevano fino a sera e il tempo scorreva veloce. Abbiamo inconsapevolmente rievocato l'infanzia, le attività che acuivano la nostra inventiva, la creatività, il nostro estro. Non avremmo mai pensato di dirlo, ma ci manca la scuola! Il calore umano dei professori, dei compagni , che pensiamo essere fondamentali per l'apprendimento stesso. Per sopperire a tutto ciò, in questo frangente, abbiamo iniziato delle lezioni online, cercando il più possibile di stare al passo con il programma. Può essere banale dirlo, possono essere frasi fatte, ma mai come adesso ci sentiamo fortunati ad avere la possibilità di frequentare una scuola. Non tutto il male viene per nuocere; ci piace pensare che la vita abbia voluto solo metterci alla prova, voglia farci comprendere a fondo i valori che diamo per scontati tutti i giorni. Vedere le città spoglie, sguarnite dell'allegro trambusto quotidiano infonde tristezza. Tutto tace, il mondo è come se si fosse fermato.

Stiamo cercando di non farci sopraffare dall'angoscia e sta a noi rincuorare genitori e nonni, i quali più di tutti sono esposti al rischio. Ci stiamo destreggiando al meglio, stiamo assaporando ogni giorno che passa con estrema gratitudine, promettendoci che appena questo incubo sarà finito, torneremo in piazza a goderci ogni momento assieme, recuperando una socialità vera fatta di sorrisi e di abbracci e accantonando quella virtualità alienante ed effimera nonché mendace. Non si sa quanto durerà la nostra permanenza sulla Terra, il virus è uno scossone per rammentarci di fare tesoro di ogni momento insieme, perché la vita è nel presente ed è troppo breve per procrastinare e farsi la guerra.

 

nella foto sopra Calveri, Costabile, Bellocci

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