Locri. SEL interviene su chiusura scuola elementare in C.da Moschetta.

Locri. SEL interviene su chiusura scuola elementare in C.da Moschetta.
Vere e proprie lacrime di coccodrillo quelle del Sindaco Calabrese e dell'assessore Sofia in merito alla soppressione della scuola elementare di Moschetta di Locri.
 
Non solo perché il colpo di spugna é avvenuto a poche ore dall'inizio dell'anno scolastico senza che nessuna notizia fosse trapelata per tempo né alcuna iniziativa venisse intrapresa di concerto con la più popolosa comunità locrese, ma soprattutto perché la soppressione di quella scuola, compresa la scuola materna ancora attiva, era già stata decisa da parte della Giunta comunale, pur se non per l'immediato, come ampiamente denunciato da mesi con comunicati e manifesti dalla scrivente sezione locrese di Sinistra Ecologia e Libertà.
 
Chiusura che riguarderà tutte le scuole materne ed elementari del comune per realizzarne una sola per grado al centro del paese per poi assegnare le strutture ad organizzazioni private o per altri usi diversi dall'attività scolastica creando gravi disagi ai bambini e alle famiglie, ai quartieri scippati dei propri presidi didattici e al traffico cittadino.
 
Un vero e proprio scellerato delirio di onnipotenza che segue il non aver attivato nell'anno precedente, e probabilmente anche quest'anno, la mensa scolastica, chiedendo lo stesso i fondi alla Provincia per poi destinarli tutti alle scuole private, e l'aver sprecato quasi nove anni,almeno per quanto riguarda il duo Calabrese-Sainato già amministratori dal 2006 al 2011, per utilizzare i fondi previsti dalla legge regionale 1/2006 per le scuole locresi.
 
Nell'esprimere solidarietà e vicinanza a tutti coloro i quali in questi anni hanno lavorato e fatto sacrifici per garantire il diritto allo studio e alla crescita socio culturale dell'intero territorio comunale auspico che il Consiglio Comunale possa bocciare il piano Calabrese-Sainato-Sofia e che tutte le scuole locresi possano rimanere aperte,compresa quella di Moschetta che potrebbe rinascere nel prossimo futuro se solo ci fosse impegno e volontà generale.
 
Purtroppo,come dimostra anche la pessima "buona scuola " renziana non é un buon momento per l'istruzione pubblica italiana e non si può non citare,in conclusione, Italo Calvino: "Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere."
 

 

 

 

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