Cosche in grado di spostare il 10% dei voti.

Cosche in grado di spostare il 10% dei voti.

Oggi le mafie al Settentrione sono più forti perché più ricche e chi ha soldi comanda, mentre noi al massimo stiamo pareggiando, non stiamo vincendo nessuna guerra». Così il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri in un'intervista pubblicata nel numero di questa settimana di A Sud'Europa, il periodico del Centro Pio La Torre. «C'è un inspiegabile black-out che sembra aver colpito tutti su quanto avvenuto negli ultimi decenni al Nord. Chi dice che la 'ndrangheta è arrivata in Lombardia o in Piemonte da un paio d'anni è, nella migliore delle ipotesi, in malafede oppure ignorante - spiega Gratteri - perché l'omicidio del magistrato Bruno Caccia in Piemonte è del 1983 e perché ci sono stati magistrati fuoriclasse come Alberto Nobili che già 25 anni fa hanno dimostrato l'esistenza di decine di "locali" di 'ndrangheta indagando sul loro governo dell'edilizia nel Milanese».
Quella delle cosche calabresi è una minoranza sì, ma «ben organizzata - conclude Gratteri - capace di una forza intimidatoria che, spostando di qua o di là il 10% dei voti, può essere determinante per assicurare l'elezione di un sindaco. La cura sulla politica è uguale a quella utilizzata per il sistema delle estorsioni».

fonte corriere della calabria

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