Taurianova, arrestati i "guardiani" dei terreni

Taurianova, arrestati i "guardiani" dei terreni

TAURIANOVA - Imponevano la guardiania ai terreni agricoli e per questo loro “servizio” si facevano pagare la relativa tassa, che poteva variare dai 60 ai 100 euro al mese, fino ai 2.500 euro all'anno. La squadra mobile di Reggio, con la collaborazione degli agenti di Brescia e Taurianova, ha arrestato sei persone accusate di far parte delle cosche Zappia e Cianci-Maio-Hanoman, operative a San Martino di Taurianova. Il provvedimento è stato emesso dalla Dda di Reggio. In manette sono finiti Giuseppe Vincenzo Zappia, 49 anni; le tre sorelle Zappia: Maria, 51; Teresa, 44; e Rosetta Zappia, 36; Giuseppe Zappia, 44; Domenico Cianci, 67.

Sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini hanno consentito di accertare, anche sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonio Russo, le continue condotte estorsive ai danni di un imprenditore agricolo, che dapprima ha reso dichiarazioni solo parziali, per poi raccontare tutto agli inquirenti. 
Gli Zappia sono un cartello storico della 'ndrangheta di Taurianova. Il vecchio capobastone, Giuseppe, venne ucciso in un agguato nel 1993. Lo chiamavano “il presidente” perché nel '69 aveva presieduto il cosiddetto “Summit di Montalto”, poi interrotto dal tempestivo intervento delle forze dell’ordine. I suoi “discepoli” finiti in carcere nell'operazione di oggi avrebbero vessato l'imprenditore agricolo, costretto a concedere loro la guardiania dei terreni e a versare complessivamente 2.500 euro annui da corrispondere in due soluzioni. Solo così l'uomo avrebbe potuto porre fine ai danneggiamenti e ai furti avvenuti nelle sue proprietà. 
Sarebbe stato Vincenzo Zappia a determinare l'entità dell'estorsione, mentre le sorelle Maria e Teresa, assieme al cugino Giuseppe, provvedevano alla riscossione della tangente dal 2004 fino al 2009.   
A partire dal febbraio 2010, in virtù di una nuova ripartizione delle zone di San Martino tra gli Zappia e i Cianci, l'imprenditore avrebbe subito le pressioni di Domenico Cianci, appena rientrato in Calabria dopo aver trascorso un periodo di sorveglianza speciale a Fonte Nuova, in provincia di Roma. La “sua” guardiania sarebbe costata 60 euro al mese, poi aumentata fino a 100.
L’esistenza e l’operatività a San Martino delle cosche Zappia e Cianci sono state affermate da sentenze passate in giudicato, pronunciate a seguito delle faide che interessarono Taurianova negli anni 70 e 90. Tra queste la cosiddetta “strage di Razzà” , dell'aprile '77, in cui persero la vita due carabinieri, ad opera dei fratelli Damiano e Domenico Cianci assieme a esponenti del clan Avignone. Nel 2011 l’operazione “Tutto in famiglia” ha consentito di individuare una nuova ‘ndrina, quella dei Maio e Hanoman, che con i Cianci costituisce un unico gruppo criminale.  Due degli arrestati, Vincenzo e Giuseppe Zappia, sono stati catturati in provincia di Brescia. 

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