Calabria: mafia e sequestro Tecnis, M5S: “Oliverio rompa omertà su nuovi ospedali”

Calabria: mafia e sequestro Tecnis, M5S: “Oliverio rompa omertà su nuovi ospedali”

«Il governatore della Calabria, Mario Oliverio, non può restare omertoso, dopo il recente sequestro di quote Tecnis per oltre un miliardo di euro, nell’ambito dell’inchiesta in corso su rapporti mafiosi dei vertici dell’azienda». Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni, insieme ai deputati 5 stelle Francesco D’Uva e Riccardo Nuti, della commissione bicamerale Antimafia, relativamente alla notizia sul sequestro delle azioni societarie della società che avrebbe dovuto realizzare due nuovi ospedali in Calabria. «Come diciamo da un anno sotto la cappa del silenzio politico e istituzionale, è sospetto – proseguono i 5 stelle – l’appalto per la costruzione degli ospedali della Piana di Gioia Tauro e della Sibaritide, ancora in mano a Tecnis. Avevamo rilevato pesanti irregolarità nella procedura amministrativa per la struttura della Piana di Gioia Tauro, anche ricostruendo il quadro dei rapporti politici locali interni al Partito democratico, protagonista della forzatura sulla vendita dei suoli di edificazione, seguita dalla Procura di Reggio Calabria, e sulla nomina di Santo Gioffrè, revocata dall’Anticorruzione, al vertice dell’Asp di Reggio Calabria, competente per il nuovo ospedale in argomento». «A Oliverio – continuano i parlamentari 5 stelle – avevamo chiesto più volte una verifica dell’iter amministrativo di specie, senza mai ottenere alcuna risposta.

Il governatore della Calabria fece scena muta, poi, quando lo sentimmo in commissione Antimafia. Ad oggi, Oliverio non ha mai chiarito nulla, né sulla procedura per l’ospedale della Piana di Gioia Tauro né sulla circostanza, gravissima, del coinvolgimento di Tecnis in un’inchiesta antimafia che oggi ha registrato un sequestro preventivo di proporzioni enormi». «Il comportamento del governatore Oliverio – concludono Nesci, Morra, Parentela, Dieni, Nuti e D’Uva – è inqualificabile. Esso conferma che la Calabria è terra di nessuno, di ipocrisia sconfinata e affarismo puro. La sanità regionale è infossata, mentre le risorse per i nuovi ospedali rischiano di finire, in concreto, nelle tasche della mafia spa».
 

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