Gioia Tauro, operazione Vulcano, trovati 83 kg di Cocaina.

Gioia Tauro, operazione Vulcano, trovati 83 kg di Cocaina.

Da giorni e senza sosta gli uomini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria perquisivano la gigantesca nave attraccata nel porto di Gioia Tauro alla ricerca della cocaina. Sapevano che la droga c’era e finalmente l’hanno trovata. La nave ”Msc Poh Lin” e’ approdata a Gioia Tauro il 7 luglio scorso ed era già stata segnalata dagli inquirenti. Subito dopo l’attracco è scattata l’operazione Vulcano con il fermo di dodici persone in Calabria e Campania, perché ritenute appartenenti ad un’associazione per delinquere, aggravata dalla trans nazionalità, finalizzata al traffico di cocaina per conto delle cosche di ‘ndrangheta Molè, Piromalli, Alvaro e Crea. gdf cocaina
Oggi, subito dopo il rinvenimento della cocaina, è stata convocata una conferenza stampa con il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, il sostituto Gaetano Paci, il generale Gianluigi Miglioli, comandante regionale della Guardia di Finanza e il Comandante del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, Luca Gennaro Cioffi. “Un’operazione eccezionale, ha spiegato De Raho, non tanto per il quantitativo di cocaina ritrovato quanto per le modalità con cui è stata condotta l’operazione. Abbiamo seguito la droga sin da quando è stata caricata sulla nave nel porto panamense con attività di osservazione e pedinamento a distanza. L’armatore dovrà anche dare conto del perché ha affidato quella nave ad un comandante in pensione”.

I fermi, eseguiti dagli uomini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Napoli con il coordinamento della Dda reggina sono stati il frutto di un’indagine che ha permesso di accertare l’esistenza di un gruppo criminale costituito allo scopo di reperire e acquistare all’estero, importare (prevalentemente attraverso i porti panamensi di Cristobal e Balboa) e trasportare in Italia attraverso navi, ingenti quantitativi di cocaina. In particolare, ha spiegato il sostituto procuratore Gaetano Paci, è stata scoperta una nuova metodologia di importazione, basata sul trasbordo dello stupefacente in mare aperto dalla nave a piccole imbarcazioni.

nave gioiaL’organizzazione aveva assoldato allo scopo il comandante della nave, nativo ed abitante di Vico Equense, anche lui sottoposto a fermo. In pratica, mentre tradizionalmente la droga veniva “sbarcata” nel porto grazie ad operatori portuali infedeli che sfruttando le mansioni esercitate all’interno degli scali portuali, effettuavano, dietro precise disposizioni, l’apertura dei container d’interesse nonché il prelievo del carico illecito, adesso, l’organizzazione appena sgominata, provvedeva al trasbordo dello stupefacente in mare aperto, in una zona meno presidiata dalle Forze di polizia, dalle cargoship a piccole imbarcazioni. Proprio per questo è stato necessario assoldare il comandante della nave “Msc Poh Lin”, appartenente alla compagnia marittima MSC, che effettua la tratta “California Express” approdando presso i porti panamensi di Balboa e Cristobal che rappresentano i principali centri di smistamento internazionale della cocaina. E’ stato fatto un grande lavoro di squadra, ha sottolineato il comandante Cioffi. In questi giorni sono stati 300 i militari della Guardia di Finanza a perquisire la nave e  circa 1500 containers su quest’ultima imbarcati o scaricati. La cocaina era ancora a bordo, nascosta, perché il piano concordato dall’organizzazione per il trasbordo non si è realizzato per un mero caso fortuito. Nella cabina del comandante della cargoship sono stati rivenuti alcuni foglietti su cui erano annotati dei codici alfanumerici per la comunicazione con gli altri membri dell’organizzazione criminale con modalità criptata e gli estremi identificativi di un container con la seguente indicazione: “80 kg”. All’interno del container sprovvisto di sigillo è stata rinvenuta la sostanza stupefacente. Il container proveniva da Coronel (Cile) sottoposto a “transhipment”proprio a Balboa (Panama) e diretto a Valencia (Spagna) con un carico di legname. La perquisizione ha consentito di rinvenire nr. 3 borsoni contenenti nr. 73 panettidi cocaina pura per un peso complessivo pari a kg. 83,140, corrispondenti,di fatto, al quantitativo che l’organizzazione aveva commissionato.nave gioia

Molto difficile l’attività investigativa delle Fiamme Gialle per giungere a scoprire il tutto in quanto i membri dell’associazione per non essere intercettati hanno utilizzato sistematicamente autovetture noleggiate per brevi periodi e hanno comunicato con modalità criptata mediante dispositivi BlackBerry “dedicati” e con e-mail che non venivano inviate ma soltanto salvate nella cartella “bozze” affinché l’altro utente in possesso delle credenziali di accesso all’account potesse leggerne il contenuto senza che vi fosse alcun flusso di dati. La lunghissima perquisizione della nave ha portato finalmente i finanzieri a trovare la cocaina.

Ricordiamo i nomi delle 12 persone fermate  lo scorso 9 luglio:
BELCASTRO Pacifico, nato a Gioia Tauro (RC) il 14.02.1985;
NICOLACI Giuseppe, nato a Laureana di Borrello (RC) il 12.07.1968;
CUNSOLO Rosario, nato a Vibo Valentia il 20.12.1975;
PAVIA Antonio, nato a Gioia Tauro (RC) il 04.09.1979 alias “u nanu”;
MADAFFARI Ernesto, nato a Gioia Tauro (RC) in data 10.11.1975, alias “orbo” o “ricchiazza”;
ZITO Michele, nato a Gioia Tauro (RC) in data 19.12.1975;
GIOFFRÈ Francesco, nato a Taurianova (RC) il 16.02.1974, alias “Ciccio Cimitero”;
URSIDA Caterina, nata a Taurianova (RC) il 29.09.1977;
CONCAS Tomaso, nato a Carloforte (CA) il 13.01.1957;
CONCAS Dayana, nata San Giuseppe Vesuviano il 22.12.1988;
DI CASOLA Luigia, nata a San Giuseppe Vesuviano (NA) il 24.09.1960;
SAVARESE Gabriello, nato a Vico Equense (NA) il 13.02.1948, alias “lo zio” o “il comandante”.

da strill.it

Tags