Mancano i soldi per le elezioni

Mancano i soldi per le elezioni

È a rischio il regolare svolgimento delle elezioni regionali calabresi in programma per domenica 23 novembre. Il consiglio regionale nell’ultima seduta, causa assenza del numero legale, non è riuscito ad approvare la variazione di bilancio finalizzata al finanziamento delle attività connesse al voto.

Non ci sono i soldi per stampare le schede elettorali, acquistare il materiale di cancelleria (registri, matite e penne) che viene utilizzato nei seggi, e pagare i presidenti e gli scrutatori, rimborsare le spese che i Comuni della Calabria sosterranno per gli adempimenti di loro competenza (installazione tabelloni per la propaganda, straordinario al personale, ecc.). L’economato della Regione, dunque, allo stato non è in condizione di adottare atti di impegno di spesa perché manca la relativa copertura finanziaria. Non è azzardato ipotizzare che anche in questa occasione serva più o meno la stessa cifra (circa 11 milioni) necessaria per lo svolgimento elezioni del 2010. La coperta è corta e, complice il taglio dei trasferimenti statali che nel corso degli ultimi anni si è inasprito, adesso monta la preoccupazione su come aggirare il problema.

Qualcosa potrebbe recuperata attraverso il Fondo di riserva – utilizzato per spese non previste – ma si tratta di una piccola toppa rispetto alla somma complessiva che la Regione dovrà scucire. Un’altra strada, oltre a quella di una nuova riunione del consiglio regionale che approvi la variazione di bilancio, potrebbe essere quella di procedere comunque a disporre la fornitura di beni e servizi. In questo modo, però, i relativi costi diventerebbero dei debiti fuori bilancio da liquidare dopo che il nuovo Consiglio iscriverà i fondi in bilancio. Ma in tal caso, la Corte dei conti, alla quale per legge vanno trasmessi gli atti con cui si liquidano debiti fuori bilancio, potrebbe configurare responsabilità per danno erariale. In ogni caso, si tratta di un'altra eredità negativa che sarà trasmessa agli eletti della decima legislatura.

Negli uffici di giunta e consiglio regionale, tuttavia, qualcuno a metà tra il serio e il divertito, una soluzione prova a indicarla. «Potremmo recuperare i soldi che mancano – spiega il dem Naccari Carlizzi – accelerando sulla restituzione dei soldi che i dirigenti della Regione hanno illegittimamente percepito nel corso di questi anni. Giusto per fare un esempio: la Ragioneria dello Stato ha accertato che dal 2010 al 2013 sono stati riconosciuti illegittimamente al direttore generale della presidenza della giunta regionale oltre 700mila euro. Ma come lui ce ne sono tanti altri. Ecco, io credo che si potrebbe partire da qui per iniziare a recuperare le somme necessarie per coprire le spese elettorali».

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