Il presidente del consiglio regionale, Talarico: "No alle liste bloccate"

Il presidente del consiglio regionale, Talarico:  "No alle liste bloccate"


C'è la riforma della legge elettorale tra le priorità del consiglio regionale. La sentenza della Corte costituzionale che impone alla Calabria un numero di consiglieri non superiore a 30, impone una modifica del sistema di voto. Il primo momento importante di questo percorso (che si annuncia non proprio breve) lo si vivrà il prossimo 17 marzo, quando la Conferenza dei capigruppo incardinerà la discussione sul tema.



“Tra i primi punti che dovremo affrontare – annuncia il presidente dell'assemblea di Palazzo Campanella, Franco Talarico – ci sarà quello di assicurare un adeguato funzionamento delle commissioni consiliari. Con sei assessori regionali impegnati nelle attività di giunta, c'è il rischio che nelle varie commissioni la futura maggioranza non abbia i numeri per approvare leggi e altri provvedimenti. Per questo motivo proporrò di reintrodurre la figura del consigliere supplente. In buona sostanza, il consigliere regionale che viene nominato assessore lascia il posto al primo dei non eletti della sua lista.
E qui arriviamo al secondo punto. Perché il nodo maggiore da sciogliere riguarda proprio la composizione delle circoscrizioni. Le ipotesi sul tavolo sono due: la creazione di un collegio unico regionale o il ritorno alle tre circoscrizioni provinciali (Cosenza, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Reggio Calabria). “Personalmente – ragiona ancora Talarico – non ho una particolare simpatia per uno dei due sistemi. Verificherò con i capigruppo qual è il sistema che riscuote i maggiori consensi e da lì partiremo con la discussione”.
Con il collegio unico, secondo i calcoli messi a punto ai piani alti dell'Astronave, gli eletti in prima battuta sarebbero 25. A questi andrebbero aggiunti i 5 consiglieri “ripescati” con il premio di maggioranza assegnato alla coalizione che vince le elezioni. Con le tre circoscrizioni provinciali avremmo 9 eletti a Cosenza, altrettanti a Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, e 7 a Reggio Calabria. I 5 rappresentanti del premio di maggioranza verrebbero individuati grazie a un complicato calcolo dei resti sulle tre circoscrizioni. Ciò che non cambiano, sia in presenza di un collegio unico che con il mantenimento delle circoscrizioni provinciali, sono i rapporti di forza all'interno del Consiglio. Alla maggioranza andranno sempre 18 seggi mentre alle opposizioni toccherà dividersi le restanti 12 poltrone.
Su un punto, tuttavia, il presidente del consiglio regionale non sembra avere dubbi. Ed è quello relativo al mantenimento delle preferenze: “Stiamo facendo una battaglia a livello nazionale per il loro ritorno non capisco perché dovremmo eliminarle su base regionale. È chiaro che senza preferenza si annulla la democrazia”. La posizione del principale inquilino di Palazzo Campanella, però, rischia di entrare in conflitto con quella dei suoi alleati del centrodestra. Perché Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia, non fa mistero di considerare le preferenze “uno strumento di clientela e di contaminazione della politica”. E anche il capogruppo di Nuovo centrodestra Gianpaolo Chiappetta non aveva chiuso la porta di fronte all'ipotesi di introdurre liste bloccate, con pochi candidati, sulla scia di quanto approvato dal Parlamento con l'Italicum.
Tutto questo mentre si attende di conoscere il punto di vista del governatore Peppe Scopelliti. Nei mesi scorsi anche lui aveva lanciato l'idea di introdurre le liste bloccate per “bloccare le infiltrazioni della malavita” nelle istituzioni. Se quella sia stata solo una provocazione (anche perché dopo l'adesione al partito di Alfano, Scopelliti ha ripreso a difendere con forza l'utilizzo delle preferenze) lo si capirà presto. Anzi, prestissimo, considerato che tra sette giorni i capigruppo apriranno ufficialmente le ostilità.
 

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