Il Circolo SEL Locride interviene sulla chiusura degli uffici del giudice di pace

Il Circolo SEL Locride interviene sulla chiusura degli uffici del giudice di pace

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA DA PARTE DEL COORDINAMENTO DEL CIRCOLO SEL DELLA LOCRIDE:
 

Il Circolo SEL della Locride esprime soddisfazione per il mantenimento dei presidi di legalità rappresentati dagli uffici del Giudice di pace nei comuni di Caulonia e di Stilo inizialmente soppressi dal D.lgs 156/2012 insieme a quelli, nella Locride, di Siderno, Gioiosa Ionica, Bianco e Brancaleone.

Le due sedi dell'area nord del distretto del Tribunale di Locri rientrano, infatti, tra quelle “graziate” dal Ministero della Giustizia, a seguito dell'istanza dei comuni interessati, che hanno dimostrato e convinto il Ministero di potersi fare carico delle principali spese di funzionamento degli uffici come previsto dalla normativa che ha razionalizzato la geografia giudiziaria in tutta Italia.


E' evidente, però, che mentre i cittadini dei territori di Gioiosa e Siderno, con quest'ultima che già aveva perso la sede staccata del Tribunale, potranno rivolgersi con piccoli disagi alla struttura di Locri così non sarà per le popolazioni del territorio del basso jonio locrideo che, perdendo le sedi giudiziarie di Brancaleone e Bianco vivranno, così come quelli dell'area grecanica, disagi ben più consistenti, aggravati, inoltre, dal caro benzina, dai recenti aumenti tariffari dei mezzi pubblici e dalla cieca riduzione dei servizi di trasporto pubblico che penalizza principalmente i centri dell'interno.


Purtroppo la rigidità del dettato normativo, che non ha tenuto conto delle criticità finanziarie dei comuni italiani, non ha permesso, ad esempio, ai comuni del circondario di Bianco di riuscire nell'intento, pur portato avanti con caparbietà e determinazione, di salvare l'importante struttura giudiziaria.

Rigidità che non ha, per esempio, consentito di consorziare i comuni con altri enti del territorio, ad esempio Comunità montana e Provincia, soluzione che avrebbe concesso di potersi avvalere del personale e delle strutture necessarie. Un errore strategico, forse, non aver tentato l'accorpamento con Brancaleone/Staiti.

Appare mortificante, poi, l'assegnazione al distretto di Reggio Calabria della competenza sul territorio di Africo, la cui popolazione rivive una nuova diaspora, anche se solo giudiziaria, come quella ben più grave conseguenza dell'alluvione del 1951.

Questa ulteriore spoliazione del territorio in merito ai servizi essenziali rende ancora più urgente l'adozione di coraggiose, ma lungimiranti, azioni politico-amministrative come la nascita di Unioni di Comuni, ove possibile come già sta per avvenire nella vallata del Torbido, e la fusione di più comuni come sarebbe auspicabile nel caso di Locri e Siderno, esclusi per legge da possibili Unioni in quanto enti con popolazione superiore ai 10000 abitanti.

Tali azioni permetterebbero di poter gestire con maggiore efficienza molti servizi essenziali e con l'avvento della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che sostituirà l'ente Provincia, rappresentano l'unico modo per avere voce e presenza per i piccoli comuni all'interno del nuovo ente sovracomunale, che al momento vede solo Siderno come componente di diritto.


Per il Circolo Sel della Locride rimane comunque auspicabile, come più volte dichiarato dal sindaco di Benestare Rosario Rocca, la realizzazione della “Città della Locride” che rappresenterebbe la vera svolta politico-amministrativa per questo territorio condannato altrimenti all'eterno ruolo di periferia della periferia.

Appare comunque chiaro che almeno nei casi di Staiti/Brancaleone e Bianco (e di Stilo e Caulonia) non è stato per nulla rispettato il dettato della delega al Governo previsto dall'articolo 1 della legge 14 settembre 2011, n. 148, di conversione con modificazioni,del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138. Comma 2, b) (da applicare secondo il punto l anche agli uffici GdP) : “ridefinire, anche mediante attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi, l'assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze, della specificita' territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e del tasso d'impatto della criminalita' organizzata, nonche' della necessita' di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane”


Il Circolo Sel della Locride chiede quindi al Governo, appellandosi ai propri parlamentari, di sospendere e rivedere la decisione presa in quanto evidentemente non rispondente al dettato normativo e, in subordine, in casi come quelli di Brancaleone e Bianco, dove è evidente lo squilibrio e la disomogeneità della presenza giudiziaria nel distretto del Tribunale, la possibilità di consorziarsi anche con altri enti non solo comunali o prevedere una deroga in casi di oggettiva impossibilità di alternativa all'intervento statale.


 Il coordinamento del Circolo SEL della Locride. 

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