Elezioni regionali: Naccari Carlizzi si candida alle primarie del centrosinistra

Elezioni regionali: Naccari Carlizzi si candida alle primarie del centrosinistra

Dopo mesi di parole e messaggi più o meno cifrati, questo è il momento giusto per rompere gli indugi. Demetrio Naccari Carlizzi è pronto a buttarsi nella mischia: sarà candidato alle primarie per la scelta dell'aspirante governatore del centrosinistra. Nessuna volontà di ostacolare la corsa di Mario Oliverio, «persona che rispetto e a cui sono legato da una sincera amicizia», ma per il consigliere regionale del Pd, uno dei renziani calabresi ante litteram, «è arrivato il momento», per una nuova generazione, «di prendere in mano le redini della Calabria».
 

La carica dei quarantenni, si potrebbe definirla. Quelli che hanno conquistato Palazzo Chigi e che Naccari Carlizzi adesso vorrebbe emulare a queste latitudini. Missione non semplice, la sua. C'è Oliverio, certo. E c'è – almeno teoricamente – Mario Maiolo, altro consigliere regionale che, forte del buon risultato ottenuto alle europee, nutre ambizioni da presidente della Regione. Per non parlare poi di Gianni Speranza, arrivato agli sgoccioli dell'esperienza di sindaco di Lamezia Terme e desideroso soprattutto di dare voce a tutto quell'universo di partiti e movimenti che ruota a sinistra del Pd. Insomma, ci sarebbe già abbastanza per rendere elettrizzante il clima all'interno del centrosinistra calabrese se non fosse per quei segnali arrivati da Largo del Nazareno. Matteo Renzi e i suoi più stretti collaboratori guardano alla Calabria con estrema attenzione e lavorano per evitare di ripetere gli errori del passato. Tradotto: i vertici nazionali del Pd vorrebbero evitare di replicare quanto successo in passato, che le primarie diventino una conta tra potentati, alimentando divisioni e tensioni. Per questo il premier non si stanca di ripetere che una sintesi potrebbe essere trovata «attorno a un nome autorevole» che sia universalmente riconosciuto.

Certo è che i desiderata di Renzi si scontrano con le (legittime, per carità) pretese di Oliverio, Naccari Carlizzi e soci. Che premono per affidare alle primarie il compito di selezionare il candidato a governatore. «Lo statuto del nostro partito – ama ripetere il presidente della Provincia di Cosenza, che è già in campagna elettorale – delega a consultazioni aperte ai nostri militanti la scelta dei candidati a sindaco o a presidente di Regione. Per aggirare ciò serva che l'assemblea regionali voti contro ovvero che i tre quinti dei nostri delegati dichiari di non volere le primarie. E non mi pare, francamente, che ci troviamo in tale situazione».

In questo contesto venerdì 6 tornerà a riunirsi l'assemblea del Pd calabrese. I 300 delegati eletti nel corso dell'ultimo congresso dovranno esprimersi proprio sulla possibilità di convocare le primarie per la scelta del candidato a governatore. Non c'è molto tempo per riflettere. E il diktat di Gentile (Ncd) e Tallini (Fi) – il centrodestra sceglierà entro questo mese chi candidare come successore di Scopelliti – potrebbe, paradossalmente, aiutare il centrosinistra a evitare troppi giri a vuoto.

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