Elezioni regionali - Niente alleanza Fi-Ncd, Ferro ancora in stand by

Elezioni regionali - Niente alleanza Fi-Ncd, Ferro ancora in stand by

Alle regionali «cercheremo un allineamento con FdI e Lega», perché preferiamo «una coalizione tra forze che sono all'opposizione». Le parole di Paolo Romani, pronunciate al termine dell'Ufficio di presidenza di Forza Italia, hanno un significato preciso: Ncd non farà parte della stessa coalizione degli azzurri. Il senatore berlusconiano lo dice a chiare lettere: quello di Alfano è «un partito che attiva una politica del doppio forno», con il quale «non possiamo andare d'accordo». La possibile alleanza in Calabria, dunque, diventa un'ipotesi improbabile, con la corsa verso le regionali del 23 novembre che per il centrodestra diventa sempre più un'incognita.

È stata una mattinata di grande lavoro per i vertici di Fi. Prima l'Ufficio di presidenza a Palazzo Grazioli, poi la riunione del coordinamento sulle candidature, il cui risultato è stato – ancora una volta – una fumata nera per la scelta dell'aspirante governatore. Berlusconi, però, già due giorni fa, avrebbe rotto gli indugi indicando Wanda Ferro come candidata alla Regione. La "cabina di regia" guidata da Altero Matteoli non ha ratificato la decisione dell'ex premier. Anche se il nome della commissaria della Provincia di Catanzaro resta sempre in pole position.

Probabile che l'ufficializzazione arrivi martedì prossimo, all'indomani delle primarie del centrosinistra del 5 ottobre. Certo è che l'esclusione di Ncd dalla coalizione avvantaggia la corsa della Ferro, la cui candidatura ha trovato non pochi ostacoli proprio a causa dei veti del Nuovo centrodestra di Tonino Gentile e dell'Udc.

NO A MANCINI E RAFFA
Con Wanda lanciata verso il traguardo, crollano le possibilità di Giacomo Mancini jr e di Peppe Raffa. Per il primo sembra quasi scontato il posto di capolista a Cosenza per Fi alle prossime regionali. Con in aggiunta la promessa – che sarebbe stata fatta direttamente da Berlusconi – di una candidatura alla Camera alle prossime politiche. Mentre pare che a far crollare le quotazioni di Raffa sia stata infine la "provenienza geografica". Dai piani alti di San Lorenzo in Lucina, sede di Fi, avrebbero ritenuto politicamente opportuno "pescare" il candidato in un'altra provincia, visto che anche l'ultimo governatore, Peppe Scopelliti, è reggino.

LA PREGIUDIZIALE DI GENTILE
Con la rottura dell'alleanza Fi-Ncd, viene meno anche il peso "contrattuale" di Gentile. Una delle pregiudiziali del coordinatore calabrese di Ncd consisteva nell'esclusione dalla liste civiche dei consiglieri regionali uscenti. Un modo per sbarrare la strada ai fuoriusciti alfaniani (Orsomarso e Salerno) che sarebbero pronti a ripresentarsi in una nuova formazione direttamente riconducibile a Scopelliti. Sia l'Ncd, sia l'Udc, sarebbero stati pronti a blindare l'intesa con Forza Italia solo dietro la sottoscrizione di questo accordo. Che adesso, dopo la chiusura di Romani, non avrebbe più ragion d'essere.

CRISI SANTELLI-GENTILE
Le tensioni tra berlusconiani e alfaniani hanno in Calabria una delle appendici più importanti. Tra i capi dei due partiti in regione, Jole Santelli e Tonino Gentile, i rapporti sono allo zero. Non la migliore premessa per un'alleanza. Il senatore contesta alla deputata soprattutto il rapporto costante (e i "corteggiamenti" politici) con Scopelliti – pronto a presentare la sua lista civica con il beneplacito della coordinatrice azzurra –, che dopo le regionali potrebbe decidere di rientrare in Forza Italia insieme ai suoi "fedelissimi". La guerra, neanche troppo sotterranea, ha rappresentazioni dal nord al sud della Calabria. L'ultima, in ordine di tempo, riguarda San Giovanni in Fiore.

BARILE SULLA GRATICOLA
Ieri il sindaco gioachimita, Antonio Barile, ha dovuto assistere alla diserzione dall'aula dei consiglieri di Forza Italia. La terza consecutiva. Il Comune doveva approvare le tariffe Tasi e Tari, propedeutiche al varo del bilancio preventivo 2015, che deve essere presentato entro il 16 ottobre. Barile, uomo di Ncd e vicino ai fratelli Gentile, ha però dovuto alzare bandiera bianca di fronte all'ostruzionismo dei consiglieri azzurri. E ora è più che mai possibile che il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, sciolga il Consiglio allo scadere dei termini di legge. Un bello smacco a Barile, che potrebbe concretizzarsi pochi giorni dopo le elezioni provinciali del 12 ottobre, nelle quali è candidato lo stesso sindaco di San Giovanni, a supporto di Marcello Manna, a sua volta sostenuto dai Gentile. Contro di lui, Roberto Occhiuto, che ha alle spalle Fi, la Santelli e perfino Scopelliti.

IRA TALLINI
La guerra è senza quartiere. Anche all'interno delle stesse formazioni politiche. L'assessore regionale Mimmo Tallini, che spinge per Wanda Ferro, spara ad alzo zero contro il suo stesso partito, Fi, secondo cui «i continui rinvii, qualche volta pretestuosi» sulla scelta del candidato governatore «tendono a favorire gli avversari che, quanto meno, sono impegnati nelle primarie. Ci sono dirigenti di Forza Italia che tentennano, che manovrano, che si affannano a dipingere un partito dilaniato da lotte interne e quindi ad accreditare la necessità di un "papa nero"». La bordata finale non si fa attendere: «C'è un'evidente inadeguatezza nella guida politica del partito in Calabria, aggravata dalla contraddittorietà degli atteggiamenti e della disinvoltura con cui si cambiano gli interlocutori. Continuo a pensare che c'è chi lavora per una sconfitta a tavolino in maniera da potere affermare disegni e ambizioni personali. Forza Italia e la coalizione hanno invece bisogno di unità, di fiducia, di ottimismo. Il "papa nero" non serve».

Il futuro del centrodestra calabrese pare sempre più incerto.

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