La sanità elettorale nella Locride e quei diritti per cui (non) dovremmo ringraziare

La sanità elettorale nella Locride e quei diritti per cui (non) dovremmo ringraziare

La sanità non è concessa, è sancita, è inviolabile. Non abbiamo bisogno di eroi che ci elemosino ciò che ci spetta di diritto.

La sanità è da tempo immemore il cavallo di battaglia elettorale prediletto da larga parte dei candidati politici della Locride. Qualunque sia l’elezione. Eppure, da altrettanto tempo, le criticità del servizio sanitario aumentano, non diminuiscono.

L’ospedale di Locri è (o dovrebbe essere) una colonna portante per il comprensorio, la struttura sanitaria di riferimento. Una colonna con numerose crepe, purtroppo; a reggerne il peso, sulle proprie spalle, sono i cittadini, ormai disillusi e rassegnati.

Negli anni, i soliti volti noti della politica nostrana, gli eterni ed immutabili candidati (letteralmente, sono sempre gli stessi) hanno speso fiumi straripanti di parole sull’ospedale di Locri e sulla sanità locridea, nelle loro perenni campagne elettorali. La sanità porta voti. Ma i fatti non trovano riscontro.

Con l’arrivo del covid la situazione sanitaria del territorio, già precaria, è peggiorata ulteriormente. Non basta più adempiere ai tradizionali compiti, ora è necessario evitare il contagio all’interno delle strutture ospedaliere, con percorsi ad hoc e tamponi. Bisogna prendersi cura della cittadinanza e proteggere i più fragili da questa nuova, pericolosa malattia.

La classe politica locridea non poteva lasciarsi sfuggire questa sorgente di propaganda, ricca di occasioni di visibilità. Così, purtroppo, da un anno a questa parte, qualsiasi informazione inerente l’ospedale di Locri o la sanità viene ricondivisa e strumentalizzata, per (tentare di) ubriacare il popolo di parole e parvenze di fatti. Le notizie vengono rilanciate e commentate, smentite e rivedute, ignorate quando non convengono, create quando sembra opportuno.

Lo abbiamo toccato con mano in occasione dell’inaugurazione della TAC dell’ospedale di Locri e delle misteriose convenzioni per utilizzarla.

Lo abbiamo constatato durante il braccio di ferro mediatico per l’attribuzione della paternità dell’attivazione del servizio di elisoccorso.

Questa narrazione politica, tuttavia, scivola rovinosamente su un fatto inesorabile: il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione della Repubblica Italiana. L’articolo 32, infatti, recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Dunque, coloro che tentano di promuovere la propria immagine di paladini ed eroi della sanità cavalcando politicamente le problematiche dell’ospedale, prendono in giro il territorio e l’intelligenza di chi lo abita. Questi personaggi vorrebbero farci credere che se c’è un miglioramento nello status quo è sempre merito loro, se c’è un peggioramento la colpa è degli altri. Così, qualsiasi conquista (o perdita evitata), più o meno significante, vera o finta che sia, diventa occasione di propaganda mediatica.

Nessun cittadino è tenuto a ringraziare per un diritto concesso per favore, dopo che ne era stato privato. Nessun cittadino è tenuto a ringraziare chi racconta di compiere opere di carità invece di assumersi le proprie responsabilità adempiendo ai propri doveri. Ogni volta che questo succede, il territorio cede sul peso della rassegnazione e sprofonda ulteriormente nell'abisso.

La sanità non è concessa, è sancita, è inviolabile. Non abbiamo bisogno di eroi che ci elemosino ciò che ci spetta di diritto.

La Locride e le persone che vi abitano hanno una dignità.

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