Chiusura uffici postali l'affondo della CGIL

Chiusura uffici postali l'affondo della CGIL

La chiusura di 15 uffici postali nella provincia reggina è inaccettabile, perché vengono meno non solo servizi importanti per i cittadini ma, soprattutto perché, ancora una volta,i tagli incidono in maniera estremamente pesante sulla prospettiva occupazionale di questo settore in Calabria e, principalmente, nel nostro territorio. Le chiusure e la conseguente razionalizzazione di 35 uffici in tutta la Calabria, specificatamente nella nostra provincia – continua la Segreteria - si traduce in meno posti di lavoro, in meno servizi, in meno punti di riferimento in un territorio logisticamente difficile da percorrere. Zone in cui la presenza dello Stato veniva poco percepita e dove un ufficio postale rappresentava l’unico presidio statale. Chiudere gli uffici figurerà, per i cittadini, come un ulteriore arretramento dello Stato in un territorio già economicamente e socialmente difficile: luoghi in cui sarà l’ennesimo servizio pubblico che viene a mancare e che si tradurrà in disservizi, in problematiche, principalmente per le fasce più deboli della popolazione”.

Invece di tagliare laddove è necessario, basti pensare ai tanti sprechi del sistema Poste – aggiunge la Segreteria – si taglia il Lavoro e il comparto recapito. Un settore, quest’ultimo, che è in espansione e che il servizio postale ridimensiona, costringendo nei fatti, i cittadini a rivolgersi ad altri, con costi maggiori in termini economici”.

Oltre al danno…la beffa!!! Perché in quegli uffici oggetto di denuncia da parte della CGIL in quanto carenti di organico, invece di assumere,le Poste procederanno alla razionalizzazione e alla ricollocazione di personale altamente qualificato e professionalizzato. E in tal senso, a pagare, saranno i cittadini, in quanto verranno a mancare dei presidi postali importanti e continueranno a persistere disservizi già evidenziati in passate”.

Invece di andare avanti – conclude la Segreteria – torniamo indietro. È necessario che i Sindaci e le Istituzioni locali si attivino per arginare questo processo che, in termini di ricadute, pagheranno lavoratori e cittadini”. 

 

 

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