Oliverio: «Recuperati 280 milioni di fondi Ue»

Oliverio: «Recuperati 280 milioni di fondi Ue»

La notizia, Mario Oliverio, la butta lì, nel mezzo del tradizionale scambio di auguri con eletti e dirigenti nella sede del Pd calabrese: «In venticinque giorni siamo riusciti a recuperare 280 milioni di fondi europei e di questo ho già informato il sottosegretario Delrio. Se non li avessimo rendicontati entro il 31 dicembre li avremmo dovuti restituire a Bruxelles». Il risultato, specifica il governatore, è il frutto «dell'intenso lavoro» portato avanti in queste ultime settimane con le strutture amministrative della Regione. Oliverio rivendica davanti ai suoi il risultato ottenuto e parla di «irresponsabili dimenticanze» da parte di chi finora ha retto le sorti del settore, che determineranno qualche conseguenza. Un esempio su tutti: il Por Calabria 2014-2020 sarà esaminato dalle autorità comunitarie solo a partire dal secondo semestre del 2015. «E ciò – attacca il presidente della giunta – perché finora nessuno si è mosso».
 

La giunta ancora non c'è, ma Oliverio assicura che la task force sulle risorse comunitarie è già al lavoro. Così come è operativa la struttura che sta seguendo il delicato settore dei rifiuti. Oliverio nei giorni scorsi ha emanato un'ordinanza urgente che stabilisce l'aumento del 50% della capacità di conferimento di tutti gli impianti pubblici calabresi. Il provvedimento è immediatamente esecutivo e rimarrà in vigore fino al prossimo 13 maggio. «Ma si tratta di una soluzione tampone – assicura –, in attesa di procedere a una più totale revisione del settore. Il vero problema, tra l'altro, è rappresentato dagli impianti obsoleti che si occupano della raccolta e dello smaltimento dei nostri rifiuti». 
 

È un lungo rosario di emergenze («la Calabria è in ginocchio e l'area della povertà si sta allargando»), quello che snocciola il governatore. C'è il sistema degli enti sub-regionali, delle società partecipate e di quelle in house «all'interno delle quali ho riscontrato un'illegalità diffusa» e dove a breve si procederà «con commissariamenti a costo zero». L'obiettivo è quello dichiarato già in campagna elettorale: «Smantellare il sistema delle matriosche». E poi c'è la sanità, che forse è la sfida più ardua tra quelle elencate finora. Oliverio è convinto che il Consiglio dei ministri del 7 gennaio sarà quello giusto per ricevere l'incarico di commissario per il Piano di rientro. «Ho avuto rassicurazioni in merito», mette le mani avanti. E a confermare questa tesi c'è pure il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno. «Poi bisognerà avviare – è l'annuncio del governatore – un'opera di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi». 
 

Insomma, la sfida è da brividi. Oliverio conta di avere al fianco il governo («proprio oggi ho sentito Renzi, che mi ha ribadito di considerare la Calabria la madre di tutte le battaglie») ma soprattutto il Pd e rispedisce al mittente i «tentativi di strumentalizzazione» del centrodestra sul rinvio del primo consiglio regionale. «Proprio perché la partita è difficile – è l'avviso finale – avrò bisogno del sostegno di tutti e per questo non ci saranno steccati predefiniti». Un modo per far capire ai naviganti che in vista della costituzione del nuovo esecutivo si farà ricorso quasi certamente alle più qualificate esperienze del mondo accademico e della società civile calabrese. 

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