Non ci liberiamo delle emergenze senza una seria programmazione territoriale

Non ci liberiamo delle emergenze senza una seria programmazione territoriale

Bisogna mettere ordine nelle cose. L’amore per la propria terra devastata dall’alluvione impone a tutti il massimo dell’ impegno. Il continuo susseguirsi di sopralluoghi, interventi in emergenza e progetti da parte degli Enti competenti è la riprova del doveroso attaccamento che ci viene richiesto. E’ fresco di stampa l’ultimo libro di Vito Teti nel quale sottolinea il carattere di “mobilità” dei calabresi, non solo per l’emigrazione che hanno conosciuto e che conoscono, ma anche perché devono cambiare i luoghi in cui abitano quando le mille calamità si abbattono. Il pensiero va alle tante famiglie che sono state sgombrate e alle attività che hanno subito ridimensionamenti . Cambiano anche i tracciati delle vie di comunicazione, mentre l’agricoltura vede acutizzata la sua crisi. Chi decide la destinazione dei fondi lo deve fare velocemente e in maniera equilibrata, questa è un’ incombenza dei governi, fermo restando che in queste situazioni drammatiche le opposizioni debbono collaborare. A decidere gli interventi è soprattutto il Governo nazionale e fin qui non c’ è proprio motivo di essere ottimisti visto che non è stata ancora riconosciuta l’eccezionalità dell’evento. La  Provincia impatta maggiormente sulla vicenda dell’ alluvione perché è l’Ente di coordinamento più vicina alle popolazioni. Dobbiamo sottolineare che il Presidente Raffa non si sta sottraendo alle proprie responsabilità tant’è che alcuni importanti passaggi stanno realizzandosi come la consegna dei lavori nel tratto Caraffa del Bianco – Casignana e la messa in sicurezza degli altri tratti segnalati nei centri viciniori.

Tags