Classifica sulla qualità della vita. Interviene Raffa

Classifica sulla qualità della vita. Interviene Raffa

“La classifica sulla qualità della vita in Italia, pubblicata da “Il sole 24 ore”,  ripropone il secolare  squilibrio tra Nord e Sud. E conferma come all’interno dello stesso Mezzogiorno esiste una diverse situazione sociale, ambientale ed economica. Reggio Calabria ultima  non è certo una novità e i dati  utilizzati per la compilazione della classifica sono  talmente inconfutabili  che ci mettono di fronte a grosse responsabilità governative a vario livello.  I parametri della ricerca  confermano quanto noi da tempo andiamo denunciando sul gap   esistente  tra questa terra ed altre realtà geografie del Paese”.  Lo afferma il Presidente della Provincia di Reggio dopo la pubblicazione del rapporto sulla qualità della vita in Italia.

“Lo facciamo giornalmente – dice -, evidenziando la carenza infrastrutturale, il dramma della disoccupazione soprattutto giovanile,  il dissesto idrogeologico aggravato ancora di più dalle alluvioni di fine ottobre, l’aumento della povertà, la soffocante presenza della ‘ndrangheta.  La realtà la tocchiamo con mano e a nulla serve la mortificante comparazione  con territori più sviluppati del nostro  i quali, fin dall’Unità d’Italia,  hanno goduto  di maggiore  considerazione da parte dei Governi  rispetto all’assistenzialismo  che è stata la vera palla al piede del nostro sviluppo. Oggi, però, serve a poco individuare pregresse responsabilità   o fare del vittimismo. Da  tempo ormai,  rivendichiamo una sinergia  interistituzionale capace di affrontare, senza divisioni di parte, le problematiche che impediscono lo sviluppo del territorio. Iniziando dalla valorizzazione  delle potenzialità inespresse: il porto di Gioia Tauro, ad esempio, il cui ruolo strategico nel Mediterraneo rappresenta una grande garanzia di sviluppo. E sullo scalo gioiese, il Governo e il Parlamento  - sottolinea Giuseppe Raffa - devono smetterla di rimanere indifferenti, rinviando importanti decisioni come la Zes.  Occorre, poi , una maggiore responsabilità sull’utilizzo dei fondi comunitari,  quindi  la  razionalizzare il settore della sanità; ed ancora: progettare e pretendere finanziamenti statali per i trasporti, la banda larga, le infrastrutture di base.   Il cambiamento e lo sviluppo di questa terra – conclude il Presidente della Provincia - passano anche dalla capacità di varare un efficace progetto di affrancamento  della ‘ndrangheta. La lotta all’antistato non può e non deve rimanere una semplice enunciazione di principio: occorrono fatti e soprattutto esempi,  in grado    di coinvolgere   il territorio   in un grande e corale  sforzo per  liberarsi di questo pesantissimo  fardello  che impedisce  lo sviluppo e restringe  gli spazi  democratici”.  

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