Beccato durante la siesta pomeridiana. Arrestato il superlatitante Morabito

Beccato durante la siesta pomeridiana. Arrestato il superlatitante Morabito

È stato sorpreso durante la siesta pomeridiana che – senza timore alcuno – stava facendo a casa di una zia tra Bianco e Africo, il superlatitante Santo Morabito, ricercato dal dicembre scorso perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano nell’ambito dell’operazione "Dionisio". Non erano ancora passate le quattordici quando i carabinieri del Ros, assieme ai colleghi del comando di Bianco e della compagnia di Locri, hanno bussato alla porta della parente del latitante – ritenuto elemento di spicco del clan Morabito – che da tempo veniva monitorata da investigatori e inquirenti. Morabito, svegliato di soprassalto non ha opposto nessuna resistenza.
Assieme a lui, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stato arrestato anche un favoreggiatore. L’abitazione della zia di Morabito da tempo era nel mirino degli investigatori che dal dicembre scorso – quando è sfuggito alla cattura nel corso dell’operazione "Dionisio" – stavano con il fiato sul collo del superlatitante. Nel febbraio scorso, nell’ambito delle indagini per la cattura di Morabito, ad Africo era stato arrestato in flagranza di reato un altro presunto fiancheggiatore, trovato anche in possesso di 7 chili di cocaina. E proprio quella di traffico internazionale di stupefacenti è l’accusa che pende sul capo di Santo Morabito, che sarebbe coinvolto nel cartello criminale formato da 'ndrine e uomini di Cosa nostra, che insieme con vecchi arnesi della mala del Brenta, importavano tonnellate di cocaina dal Sud America. Le indagini hanno svelato come l’organizzazione, utilizzando le rotte commerciali marittime, importasse la droga dalla Colombia e dall’Ecuador, introducendola in Europa attraverso i porti di Anversa e Amburgo. Tonnellate di "bianca" destinata non solo all’Italia, ma anche a Belgio, Germania, Olanda ed Austria

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