‘Ndrangheta e usura, interessi fino al 500%. A Locri vittima denuncia, 34 arresti (VIDEO)

Associazione mafiosa, usura, estorsione, esercizio abusivo del credito, sono questi i reati contestati a vario titolo nei confronti delle 34 persone arrestate stamane tra Siderno, Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa Ionica. Il blitz scattato all’alba ed eseguito congiuntamente dalla militari della Guardia di Finanza e del Reparto Operativo speciale dei Carabinieri ha riguardato soggetti ritenuti dagli inquirenti appartenenti o orbitanti attorno alle famiglie di ‘ndrangheta della zona, gli Ursino-Macrì-Jerinò e i Rumbo-Galea-Figliomeni.
Eseguiti ingenti sequestri patrimoniali. Sgominato un vasto giro di usura scoperto grazie alla denuncia di un imprenditore che per anni stato costretto a versare enormi quantitativi di denaro per ripianare il debito. Gli interessi da pagare lo hanno ridotto in miseria. L’uomo, con le spalle al muro e senza più nulla da perdere, ha deciso di denunciare i suoi estorsori. Ora è un testimone di giustizia nascosto in una località protetta lontano dalla Calabria.
Al centro dell’inchiesta la storia del tipografo Nicodemo Panetta. Quest’ultimo, titolare di un’avviata agenzia pubblicitaria, nel 2014 si è ribellato alle cosche di ‘ndrangheta che da anni lo avevano sottoposto a usura. Panetta è stato costretto a pagare interessi anche del 500% ai clan. Non ce l’ha fatta più e un giorno si è presentato alla caserma della guardia di finanza di Locri e, al colonnello Vinci, ha raccontato il baratro in cui era finito, le vessazioni subite dagli usurai che per recuperare i soldi dal tipografo avrebbero ceduto il credito a esponenti di primo piano della ‘ndrangheta locale, quella borghesia mafiosa che da anni si arricchisce e accumula patrimoni che non trovano alcuna giustificazione nelle dichiarazioni dei redditi.
“i fermi di oggi sono un bel segnale ma rimane il rimpianto di non essere riusciti a trattenere l’imprenditore in Calabria. Da un lato abbiamo la positività dello slancio di qualcuno che ha denunciato i suoi aguzzini, dall’altra – ha sottolineato De Raho – non possiamo che evidenziare il ritardo sull’occupazione del territorio da parte dello Stato”.
IL VIDEO DELL'OPERAZIONE