Politica in disaccordo, a rischio chiusura 3 Tribunali Calabresi

LAMEZIA TERME La notizia lanciata dalle agenzie (chiuderanno i Tribunali di Castrovillari, Rossano e Lamezia) non ha i canoni dell'ufficialità. Il viaggio verso la cancellazione (o la salvezza) per i tribunali calabresi a rischio chiusura non è ancora arrivato al capolinea. Ma le indiscrezioni che filtrano da Roma aiutano a ricostruire e completare un percorso. Quello che ha visto fronteggiarsi, in queste settimane di annunci e precisazioni, politici e tecnici. I primi intenti a prendere le difese dei propri collegi elettorali. I secondi diventati bersaglio delle rimostranze di cittadini e loro rappresentanti in Parlamento.
Cosa è successo, però, al momento di trovare un accordo politico che superasse le regole dei tecnici, considerate troppo meccaniche ed inique? È successo che la politica non è riuscita a trovare un accordo, bloccata com'è da calcoli elettoralistici. E, dunque, si è arenata l'intesa nella maggioranza sul taglio dei Tribunali previsto nel testo della delega che era stata messa a punto dall'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma, poi modificata dal dipartimento di Via Arenula coordinato da Luigi Birritteri. Nei giorni scorsi, in sostanza, i partiti che sostengono il governo Monti avevano chiesto una pausa. E, soprattutto, avevano chiesto di modificare la “regola del tre” (quella che prevede tre tribunali per ciascuna Corte d'Appello). Il nuovo, eventuale sistema avrebbe potuto salvare alcuni uffici destinati alla chiusura nella bozza che sarebbe stata discussa in Consiglio dei ministri. Perché? Perché, nell'ultimo mese, la sollevazione popolare (molti avvocati prima, molti cittadini poi, e i parlamentari a ruota) aveva cambiato le carte in tavola. Al momento di trovare una soluzione condivisa, però, tutto sarebbe saltato. Lo raccontano alle agenzie proprio alcuni tecnici incaricati di discutere la nuova bozza: «È molto probabile che anche per 7 uffici non ci sarà «più nulla da fare ...». Gli uffici che rischiano la chiusura sono quelli di Castrovillari, Lamezia Terme, Rossano, Caltagirone, Sciacca, Mondovì e Cassino, che rientrano nella lista dei 36 da chiudere, come annunciato nei giorni scorsi dal ministro Paola Severino. «L'assurdo – insiste uno dei tecnici – è che per rispettare i criteri indicati nella delega si chiuderà anche il Tribunale di Castrovillari che in realtà si sarebbe dovuto inaugurare a settembre...». Incredibile ma vero, perché, secondo quanto si apprende «sarebbe stata l'indisponibilità da parte del Pdl di "rinunciare" a qualche sede in Calabria che si sarebbe dovuta "sacrificare" per salvare questi altri uffici giudiziari» a far saltare il banco bloccando le trattative. I "tecnici" della Giustizia di Pdl, Pd e Udc, che nei giorni scorsi si erano incontrati più volte con la Severino sul tema, avevano provato a raggiungere un accordo per tentare di salvare dalla "tagliola" almeno questi Tribunali. Ma oggi tutto sembra essere tornato in alto mare. La decisione torna così nelle mani del Guardasigilli che dovrà decidere sul da farsi in tempi brevi visto che la delega scadrà a settembre.
Fine del percorso. E della speranza, per la politica, di trovare una soluzione. Più facile restituire la palla ai tecnici che trovare una soluzione. Perché significherebbe scoprire altarini e rischiare di rinunciare al consenso. Se la scure cadrà per colpa del governo si potrà sempre additare Monti e Severino come gli autori dei tagli. Sperando che i cittadini dimentichino come sono andate le cose quando saranno chiamati alle urne.