Bovalino,Consiglio Comunale,le riflessioni di Perrone.
La maggioranza sta facendo una scelta che peserà per anni sulla collettività come se fosse un semplice, per quanto sbagliato, atto burocratico. Aveva già sbagliato sulla rinegoziazione dei mutui e sul personale, aveva sbagliato anche perché non aveva voluto discutere, approfondire, capire bene cosa sceglieva di fare. Si va a condizionare negativamente la vita della comunità, a compromettere le posizioni degli stessi componenti della maggioranza, quelli, intendo, che non capiscono fino in fondo ciò che si apprestano a votare. Il fondo anti dissesto è sostanzialmente un prestito pluriennale che lo Stato concede ai Comuni i cui squilibri di bilancio sono tali da metterli a rischio, appunto, di dissesto. Oggi il Comune di Bovalino si trova in una situazione oggettivamente difficile. L’ente è gravato da debiti importanti a fronte di una liquidità prossima allo zero,occorrerebbe fare una valutazione attenta. Non è che il fondo anti-dissesto cancelli magicamente il debito. Lo strumento nasce con lo scopo di sostenere i Comuni. Permette di rifinanziare i debiti, di spalmarli nel tempo, di sospendere eventuali azioni esecutive da parte di terzi. Però è concesso a fronte di condizioni decisamente stringenti, è soggetto ad interessi legali, le sue condizioni non possono essere rinegoziate. Ancora, ha tempi di rientro ineludibili, c’è l’obbligo di mettere mano a consistenti tagli della spesa. In altri termini, per ottenere il finanziamento ,il Comune deve necessariamente diminuire l’erogazione di servizi, l’Amministrazione sarà tenuta a spiegare in modo dettagliato alla Corte dei Conti e al Ministero degli Interni quale piano intenda seguire per ripagare il prestito. Gli strumenti sono obbligati: riduzione delle prestazioni, compressione della spesa per il personale, dismissione del patrimonio immobiliare e un alto livello di pressione fiscale. Concludo : la scelta è del tutto sbagliata, penalizzante, soprattutto fuori dai tempi che si avevano a disposizione per scegliere altre strade pure possibili, pensiamo ad un piano di riequilibrio tutto basato sulle compensazioni finanziarie tra la esposizione del debito, dettagliatamente certificato, e l’introito organizzato con la riscossione dei residui attivi, soprattutto. Pertanto, prendiamo le distanze, non ci rendiamo corresponsabili di un ulteriore errore amministrativo, che porterà inevitabilmente ad un dissesto spostato nel tempo, ma, ancora più certo . State allungando l’agonia di questo ente!
Capogruppo Consiliare di minoranza.
Francesco Perrone