Locri,gli Avvocati Cavo e Mammoliti, rispetto alle dichiarazioni del Sindaco di Locri Dott. Calabrese su alcuni organi di stampa cartacei e web.

Locri,gli Avvocati Cavo e Mammoliti, rispetto alle dichiarazioni del Sindaco di Locri Dott. Calabrese su alcuni organi di stampa cartacei e web.

Chi parla di ”irreperibilità” e di “fuga” probabilmente non conosce il significato giuridico che normalmente viene attribuito  alle due locuzioni. E’ grave che un Sindaco giochi con la terminologia per tentare di far breccia nell’opinione pubblica ed ottenere consenso dai cittadini che, ignari della reale situazione, danno per scontato quanto asserito e riportato enfaticamente da certe testate giornalistiche. Ma al di là dell’aver attribuito a due consiglieri comunali di minoranza - che hanno trascorso l’ora scarsa di “latitanza” con i telefoni accesi per ricevere aggiornamenti dagli uffici comunali circa il superamento dell’empasse lamentata, seduti al bar di fronte al palazzo municipale a gustare una granita insieme con diversi cittadini ed attendendo qualche consigliere di maggioranza pure invitato - gli epiteti di “latitanti” o ancora “fuggiaschi” e “filibustieri politici”, ciò che duole, ancora una volta, è ascoltare dalla viva voce del Sindaco la falsa affermazione secondo la quale l’ostruzionismo posto in essere dalla minoranza consiliare possa avere ripercussioni sui cittadini. Ora, è bene che i cittadini e l’autorità giudiziaria sappiano come realmente stanno le cose. Se il primo cittadino asserisce che lo statuto comunale è obsoleto e formalmente superato dalla legge dello Stato, è certo che la sua ignoranza giuridica spavaldamente sbandierata a mo' di conoscenza “carneluttiana” delle leggi, possa provocare, così come ha già provocato, danni che nell’immediato possono avere effetti riparabili ma nel tempo effetti devastanti. Non accettiamo che l’improvvisazione giuridica, amministrativa e lessicale danneggi oltremodo i cittadini locresi: così come più volte ribadito dal nostro gruppo consiliare, solo rispettando le leggi e le regole e non scavalcandole, si può pensare di risollevare una Città depressa che ancora oggi, per la reiterazione dei comportamenti già in passato tenuti dall’amministrazione guidata dal Sindaco Macrì, di cui Calabrese era vice e Sainato esperto finanziario, rischia il baratro assoluto. E’ bene che i cittadini e l’autorità giudiziaria sappiano, per le determinazioni che vorranno prendere responsabilmente ciascuno per la sua parte, che né l’avv. Cavo né l’avv. Mammoliti hanno mai avuto il potere di portare Locri al dissesto, sia perchè nella precedente amministrazione l'uno non aveva incarichi di governo e l'altro era addirittura assente, sia perché le amministrazioni cui hanno preso parte non hanno avuto effetti nefasti per le casse comunali, così come accertato da due diversi ispettori ministeriali.
L’opera diffamatoria posta in essere tra il serio e il faceto non può essere accettata, specie laddove il Sindaco, invece di assumersi le proprie responsabilità per l’inefficienza e l’inadeguatezza della sua amministrazione in ordine alla “regolare” convocazione del Consiglio comunale, cerca, com’è sua abitudine, di ottenere trionfo e consenso scaricando sugli avversari politici responsabilità che non appartengono loro. Nello specifico, il comune cittadino non è a conoscenza del fatto (perché chi di competenza evita artatamente di spiegarlo) che lo Statuto comunale non può essere superato dalla legge, se la legge stessa non provvede ad abrogarne gli articoli. L’unico modo per superare un regolamento “obsoleto” è modificarlo: ma la richiesta di modifica dello Statuto avanzata dal gruppo “Impegno e Trasparenza – P.D.” non è mai stata presa in considerazione perché il Sindaco e parte della sua Giunta non avevano previsto (come invece avrebbero dovuto) le ripercussioni di tale loro decisione ovvero avevano pensato di lasciare al legislatore Calabrese le modifiche più opportune da apportare volta per volta.
E già, perche a Locri il Sindaco e parte della sua maggioranza per fare bella figura sugli ignari cittadini spacciano per lealtà l’arroganza, per capacità l’ignoranza, per eccezionalità la dovutezza, fregiandosi di successi che non appartengono loro e tacendo o nascondendo i loro fallimenti.

Antonio Cavo e Giuseppe Mammoliti
consiglieri comunali del Gruppo “Impegno e Trasparenza – P.D.”
 

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