Centrale al carbone di Saline Joniche: arriva il ''No'' del vice presidente della Provincia di Reggio, Nucera.

Centrale al carbone di Saline Joniche: arriva il ''No'' del vice presidente della Provincia di Reggio,  Nucera.

"Il Vice Presidente del Consiglio Provinciale Giovanni Nucera, esprime forte preoccupazione per le insistenti richieste di procedere con l’apertura della Centrale al Carbone a Saline Joniche, nonostante i ripetuti pareri negativi espressi sia dalla popolazione che dalle istituzioni".
E' quanto si legge nella nota stampa divulgata dalla Provincia di Reggio Calabria. "Infatti i Sindaci della zona interessata più volte, dopo l’ultima Conferenza stampa di domenica 26 maggio 2013 presso la Delegazione Comunale di Condofuri Marina, hanno espresso motivato parere negativo.


L’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria aveva già espresso parere negativo in merito alla costruzione della Centrale sul proprio territorio perfino la Regione Calabria ha all’unanimità espresso parere negativo denunciando come il Progetto della SEI non sia coerente con gli obiettivi di sviluppo energetico ed economico individuati dalla Regione stessa.

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha espresso per ben due volte parere negativo, così come tutte le Amministrazioni locali e le Associazioni dei cittadini hanno espresso opinione contraria in merito alla costruzione della Centrale. Secondo la Convenzione Internazionale di Aarhus del 1998, ratificata dall'Italia, le decisioni riguardanti provvedimenti aventi effetti sull'ambiente devono essere prese con la partecipazione reale dei cittadini interessati da tali effetti i quali cittadini che vengono rappresentati, in primo luogo, dagli Enti Locali, che sono le Istituzioni a loro più vicine, le quali meglio possono comprenderne i bisogni e sostenerne i diritti. Il provvedimento emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che autorizza la SEI alla costruzione della Centrale Termoelettrica alimentata a Carbone del 15 giugno 2012 e quello successivo del Ministro dell’Ambiente Decreto n. 115 del 5 aprile 2013, non tenendo in debita considerazione i pareri negativi espressi da Comune, Provincia e Regione, esclude totalmente la fase di partecipazione del pubblico che la Convenzione di Aarhus prescrive come obbligatoria.

Tali provvedimenti, infatti, sacrificano sia gli obblighi di tutela ambientale sanciti solennemente dall'art. 9 della nostra Costituzione, sia il diritto alla salute dei cittadini che vivono e crescono i loro figli nel territorio circostante all'area interessata, sia, infine, la tutela e valorizzazione dei beni archeologici e culturali che arricchiscono la nostra terra, per i quali è bene ricordare i due successivi pareri negativi espressi in merito a tale autorizzazione dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. E' ora di impugnare in maniera definitiva il decreto n° 115 del 5 aprile 2013 emanato dal Ministro dell’Ambiente, e tutti gli atti che possono favorire la Costruzione della Centrale e di invitare  il  nuovo Ministro dell'Ambiente a  rivedere il parere positivo espresso e di produrre con i Sindaci dell’Area interessata tutte le azioni necessarie contro la costruzione della Centrale e programmare l’avvio di una fase di sviluppo dell’intera Area. Quest’area deve ritrovare la sua vocazione turistica, con la riapertura e la valorizzazione del porto, mettendo fine una volta per tutte al tentativo devastante di creare, con la Centrale a Carbone, una fabbrica della morte".

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