Tiro in porta?, un miraggio, Reggina-Brescia 0-1

Tiro in porta?, un miraggio, Reggina-Brescia 0-1

Per vincere, occorre sempre che qualcuno perda". Qualche anno fa, Renzo Ulivieri, tra l'altro ex tecnico amaranto, proferì queste parole durante la crisi di risultati di una sua squadra. La Reggina fa fatica a trovare squadre in grado di perdere con lei. La squadra vista contro il Brescia è la migliore schierabile per uomini e modulo, ma i limiti sono evidenti. Si arriva sulla trequarti avversaria, ma poi la mente si annebbia: cross sbagliati, passaggi forzati, di tiri nemmeno l'ombra. E se non calci in porta, allora si fa dura. Ci si mette anche un arbitraggio discutibile, così come la sfortuna: Pillon espulso, l'infortunio di Comi, decisamente in partita, "spunta" una Reggina già poco cattiva sotto porta.

Vedendosi reintegrare Antonazzo (che comunque va in tribuna), Di Bari (panchina) e Sarno (titolare), Pillon può ridisegnare un 4-4-2 con un minimo di qualità, soprattutto per il rientro di Di Michele (dopo la squalifica). Il fantasista campano viene schierato sulla fascia destra, con licenza di accentrarsi e duettare con l’ex Lecce e Gianmario Comi. Alle sue spalle, un solidissimo Adejo, finalmente ritrovato. Ely e Bergamelli i due centrali, coperti da Hetemaj e Colucci. L’out sinistro è controllato da Rizzato e Barillà. Il Brescia, senza lo squalificato Budel (Rossi regista), conferma il modulo con due fantasisti (Sodinha e Scaglia) dietro Caracciolo. Nella prima frazione di gioco, comunque, il Brescia punta più a non prenderle, provando a giocare solo di rimessa, ma senza creare granché.

BUON AVVIO - La Reggina concede agli ospiti solo un tiro da fuori (Caracciolo) nei primi 20’. La squadra gioca a calcio, con azioni manovrate e veloci, spesso condotte a due tocchi. Senza sentire la pressione della classifica. Gli amaranto, però, non riescono a calciare verso la porta di Arcari, pur arrivando nei pressi dell’area di rigore. La poca concretezza, di fatto, inchioda la partita sullo 0-0. Caracciolo ci prova con un diagonale senza grosse pretese, che si spegne lontano dai pali della porta difesa da Baiocco. Al 34’, Comi alza bandiera bianca: viene sostituito da Federico Gerardi. Un minuto dopo l'espulsione comminata a Pillon (per proteste), costretto a guidare i suoi dalla tribuna. Nel finale, il Brescia prova ad affacciarsi dalle parti di Baiocco, ma la difesa amaranto controlla bene.

COLPITI E AFFONDATI -  Al 50’, Gerardi non sfrutta una buona occasione, visto che il suo destro a giro è troppo debole. Sulla ripartenza, prima grande occasione per il Brescia, con Caracciolo che sfiora l’incrocio con un tiro in corsa. Due minuti dopo, Sarno pesca Di Michele in area, che però gira debolmente tra le braccia di Arcari. Ancora ripartenza del Brescia: tiro da fuori di Scaglia, Ely sfiora e mette in angolo. Sul corner, De Maio insacca di testa, gelando il Granillo. Al 56’, Di Michele sfiora il pareggio su punizione, palla che esce fuori di pochissimo. Il Brescia risponde subito dopo: Sodinha fa fuori Bergamelli e calcia di sinistro, bravo Baiocco a chiudere lo specchio della porta. L’azione prosegue, Rizzato sbaglia il disimpegno: sul cross dalla destra, il colpo di testa di Caracciolo è largo.

FUORI SARNO, VIA LA LUCE - Al 60’, fuori Sarno, dentro Campagnacci. Cambio incomprensibile, anche perché Sarno aveva fatto ammattire la retroguardia ospite. Fuori lui, la luce si spegne. La Reggina è generosa, ma le conclusioni latitano. Il Brescia difende con dieci uomini dietro la linea della palla, lasciando il solo Caracciolo a battagliare con i difensori amaranto. Al 74’, Calori manda in campo forze fresche: dentro Picci, ex Hinterreggio, per Sodinha. La Reggina risponde con Bombagi, che rileva Colucci. Il Brescia si rende pericoloso su un calcio piazzato, con Lasik che per poco non beffa Baiocco da fuori area. Calori si gioca gli ultimi due cambi richiamando Zambelli e Caldirola e inserendo Antonio Caracciolo e Rosso. La squadra di casa fa una fatica enorme a tirare verso la porta. Tanto che Bombagi ci prova dai trenta metri, calciando un paio di metri sopra la traversa. Nel recupero, si scuote la Reggina con un paio di corner collezionati in pochi minuti, ma senza impegnare Arcari. Anche Ely ci prova, ma da fuori area: palla alta. E’ l’ultimo sforzo di una squadra che ha grossi limiti, reduce da un punto nelle ultime quattro partite. Appena tre reti segnate nelle ultime sei giornate di campionato, a fronte di nove subite.

CALENDARIO - Restano tre partite, il vantaggio della Reggina su Vicenza e Ascoli resta invariato (rispettivamente quattro e due punti). Il Lanciano pareggia e si porta a 45, tre lunghezze in più sulla squadra amaranto (virtualmente quattro per gli scontri diretti). La Reggina sembra destinata ai playout (si eviterebbero qualora la quintultima, ad oggi proprio la Reggina, avesse cinque punti di vantaggio sulla quartultima, ad oggi l'Ascoli).

BARI (47 punti): NOVARA - Cesena - GROSSETO
CITTADELLA (47 punti): Reggina - EMPOLI - Ascoli
CESENA (46 punti*): EMPOLI - Juve Stabia - BARI - Pro Vercelli
LANCIANO (45 punti): SPEZIA - Sassuolo - NOVARA
REGGINA (42 punti): CITTADELLA - Grosseto - VICENZA
ASCOLI (40 punti): BRESCIA - Ternana - CITTADELLA
VICENZA (38 punti): Empoli - MODENA - Reggina

 

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