Calabria maglia nera per la raccolta differenziata.

Calabria maglia nera per la raccolta differenziata.

CATANZARO La differenziata non decolla? Colpa del Sud e, ancor di più, della Calabria. Il triste verdetto è contenuto nel rapporto “Rifiuti Urbani 2012” redatto dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), sui dati del quinquennio 2006-2010. Legambiente Calabria, dopo un'attenta analisi del documento, evidenzia che a fronte di una produzione pro capite di rifiuti relativamente omogenea (si va dai quasi 700 kg dell’Emilia ai quasi 400 della Basilicata), la forbice si allarga notevolmente in relazione alla differenziata: le regioni del Nord superano o si avvicinano alla soglia fatidica del 50%, mentre il resto del Paese annaspa. E la Calabria si ferma ad un fallimentare 12,4% .
Una performance oltremodo negativa, quella calabrese, che rende ancora più scottante la questione discariche. Un risultato ancora più negativo se si tiene conto dell’arretramento percentuale nella gestione del compostaggio (-3,9% da raccolta differenziata, -9,7% totale), cioè della trasformazione dell’umido, la frazione più corposa dei rifiuti urbani. Diretta conseguenza della gestione squilibrata dei rifiuti è l’ammasso in discarica: il 61% finisce nei siti autorizzati e in quelli avviati d’emergenza. «Una follia – dichiara Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – un fallimento più volte denunciato a cui si associa l’inerzia delle istituzioni a tutti i livelli».
Secondo gli ambientalistii il rapporto dell'Ispra evidenzia come il sovraccarico di rifiuti delle province di Reggio e Crotone (275mila e 230mila tonnellate stoccati nel 2006) sia stato progressivamente assorbito dai 7 impianti del Cosentino e dai 3 del Catanzarese, in precedenza in relativo equilibrio e ormai prossimi alla saturazione. Nel 2010 il territorio di Cosenza ha ingoiato 168mila tonnellate di rifiuti (contro le 366mila tonnellate del 2009), il territorio di Catanzaro 312mila tonnellate (contro le 213mila dell’anno precedente), Reggio 44mila tonnellate e Crotone 48mila (nel Vibonese non risultano discariche operative). In totale, la massa di rifiuti conferiti ai siti calabresi è solo leggermente diminuita, mentre s’è generalizzato il fallimento del sistema orientato alle discariche.
«Occorre valorizzare le esperienze positive, che pure vi sono in Calabria, come quelle di alcuni piccoli Comuni da Riace a Sellia, da San Basile a Saracena – conclude Falcone – cercheremo di dare il nostro contributo ambientalista puntando sulle esperienze positive della nostra terra, con l’ambizione di far scaturire effetti moltiplicatori di buone prassi attraverso la prima edizione regionale del rapporto storico di Legambiente “Comuni Ricicloni”».

fonte corrieredellacalabria

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