Situazione mari, lo Jonio piu' pulito del tirreno

Situazione mari, lo Jonio piu' pulito del tirreno

COSENZA Cosa possiamo aspettarci dalla prossima estate? Mare pulito sullo Jonio, qualche speranza sul Tirreno. Non è proprio uno screening puntuale, ma almeno un'indicazione di tendenza. Lo hanno spiegato i comandanti delle Capitanerie di porto di Vibo Valentia e Corigliano, Paolo Marzio e Antonio D'Amore. I due ufficiali, a Cosenza per la sigla di un protocollo d'intesa (durerà quattro mesi) studiato assieme alla Provincia, vivono – rispetto alle condizioni di balneabilità – condizioni diverse. D'Amore sottolinea che «le acque sono balneabili, tranne che nelle aree in cui vi sono dei divieti, come nei 100-200 metri dalle foci dei fiumi. C'è qualche criticità, ma il mare calabrese non è inquinato». Sulla sponda tirrenica, invece, c'è da sperare in una stagione diversa e migliore rispetto a quella del 2011: «I controlli sui depuratori – dice Marzio –, condotti insieme con le Procure di Vibo Valentia e Paola, ci hanno mostrato che i fanghi cominciano a essere smaltiti in maniera corretta». Una situazione ancora delicata, ma in leggero miglioramento. Affermazioni che aspettano di essere confrontate con le reazioni dei bagnanti, mentre la sinergia istituzionale continua. Merito anche dello sforzo della Provincia di Cosenza, che impegna 10mila euro (5mila per ciascuna capitaneria) per aiutare le attività di controllo. Oliverio e i due comandanti ci tengono a chiarire «che non importa il quantum, ma è fondamentale il segnale della collaborazione per valorizzare una risorsa, il mare, che deve essere riscoperta e tutelata per 365 giorni all'anno». I fondi saranno utilizzati in massima parte per il carburante, «e questo – spiega Marzio – ci consentirà di aumentare controlli e attività lungo i 260 chilometri di costa della provincia di Cosenza». Una piccola mano per un compito importante: «Sappiamo – spiega il presidente della Provincia – che gli organici a disposizione sono di gran lunga inferiori alla dotazione necessaria. Pur non avendo competenze specifiche su questo settore, vorremmo fare di più, ma i tagli non ci consentono di operare al meglio». Intanto si lavora per aumentare la sicurezza dei bagnanti anche grazie a un opuscolo che spiega come comportarsi in mare e invita a contattare il numero 1530 per segnalare le emergenze.

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