Siderno, intervista al consigliere comunale Domenico "Mimmo" Sorace 

 Siderno, intervista al consigliere comunale Domenico "Mimmo" Sorace 

Abbiamo intervistato il consigliere comunale (di minoranza) della città di Siderno Domenico Sorace, dai più conosciuto col diminutivo “Mimmo”. Sorace fa parte del movimento politico Siderno 2030 e con questo, nel 2021 è stato eletto.

 Questa legislatura volge quasi al termine, di questa esperienza politica ci puoi fare un bilancio? Dai banchi dell’opposizione, come è andata e cosa possiamo ancora aspettarci?

 “Ritengo sia ancora presto per fare un bilancio esaustivo di questa consiliatura anche se qualche elemento di valutazione, seppur parziale, mi porta a credere che alla fine il giudizio sull’operato di questa amministrazione non potrà essere positivo.

Quello che posso dire è che dall’attività sin qui svolta si denota una mancanza di confronto tra maggioranza e minoranza sui problemi della città. Da parte nostra, abbiamo sempre tentato di porre al centro di tutto il dialogo poiché solo attraverso questo, a nostro avviso, possono emergere soluzioni migliorative, un arricchimento delle proposte sottoposte dalla Giunta Municipale all’approvazione del Consiglio Comunale.

Per quanto ci riguarda, abbiamo sempre dato il nostro fattivo contributo di idee nelle Commissioni Consiliari (nelle poche volte che sono state convocate), abbiamo approvato all’unanimità una serie di regolamenti comunali, finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche ed il PSC Piano Strutturale Comunale; ci siamo inoltre attivati per ottenere un contributo in conto capitale da circa 1,5 milioni di euro per la realizzazione dell’anfiteatro di Siderno Superiore, i cui lavori dovrebbero essere appaltati nei prossimi mesi.

Sono consapevole, fatto incontrovertibile, che il ruolo dell’opposizione sia un ruolo di controllo e di stimolo sull’operato dell’Amministrazione e quel ruolo noi lo abbiamo svolto, senza timore di smentita, sempre con la schiena dritta ed assumendoci pubblicamente le responsabilità”.

Secondo il tuo punto di vista, nella nostra cittadina su cosa si dovrebbe prioritariamente intervenire? Cosa è migliorabile?

"A mio parere la priorità è rappresentata dall’emergenza in cui versano tutti i settori produttivi della nostra economia. Basti vedere le difficoltà del settore commerciale, un tempo traino della nostra comunità, ma anche quello artigianale e la stessa edilizia. Al riguardo faccio presente che il Comune di Siderno nel 2024 ha riscosso appena 140 mila euro per oneri di urbanizzazione, a fronte di circa 800/900mila euro incassati annualmente nel periodo 2004/2008. Questi dati ed il calo demografico in termini di residenti, pari a quasi 500 unità nel triennio 2021/2023, dimostrano che Siderno non è più un comune appetibile, non suscita alcun interesse, non attrae.

Su questo una amministrazione attenta al futuro della propria cittadina dovrebbe concentrarsi, analizzare le criticità e trovare le soluzioni adeguate per un rilancio di essa.

Inoltre il tessuto sociale, anche dopo il periodo di commissariamento, continua a manifestarsi sfilacciato: manca la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa, mancano i punti di aggregazione ed un loro raccordo con l’attività dell’Ente, manca il senso di appartenenza alla comunità, l’orgoglio di essere sidernesi".

 

Le prossime elezioni amministrative non sono poi così distanti, da parte tua c’è l’intenzione di ricandidarti? Se si, quali sono gli obiettivi di Siderno 2030 e cosa tu, personalmente, vorresti proporre?

“Io sono cresciuto politicamente nella prima repubblica quando ancor prima delle persone venivano i partiti, le coalizioni che si mettevano in campo, i progetti che si volevano realizzare, la visione di futuro che guidava l’attività di una amministrazione. I soggetti erano esecutori di volontà condivise e partecipate. Per me tutto ciò è ancora molto importante e determinante e per questo che ti dico che nei prossimi mesi, prima di pensare al mio destino personale, mi spenderò per costruire una coalizione che, sulla condivisione della soluzione ai tanti problemi che affliggono la nostra cittadina ed un programma chiaro ed essenziale, possa presentarsi all’elettorato e competere con le altre forze politiche”.

 

 Tuo padre è stata una figura politica molto importante per Siderno, un sindaco che ancora oggi è ricordato ed apprezzato. Un tuo pensiero su cosa lui per la collettività rappresentava e di quali dei suoi insegnamenti potremmo ancora oggi fare tesoro?

“Mio padre ha vissuto la politica come servizio alla sua comunità, con le responsabilità che prevalevano sui privilegi o sulla costruzione della sua carriera politica.

Una politica dove l’avversario, anche se di ideologia diversa, non era mai un nemico da abbattere ma piuttosto da battere nelle urne, in virtù di una proposta politica vincente.

La sua era la politica del fare, incentrata sull’azione concreta e su risultati tangibili. Per lui era importante tradurre le idee in azioni, ascoltare i cittadini e le altre forze politiche e portare a termine gli impegni assunti con responsabilità, correttezza e concretezza.

Una delle tante cose che mi ha insegnato, e che rimane sempre di grande attualità, è la necessità di impegnarsi e combattere contro tutte le forme di ingiustizia sociale, pregiudizio e violenza presenti nella nostra società a difesa delle classi più deboli ed emarginate”.

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