Mare Calabrese,la situazione inquinamento e' peggiorata rispetto al 2012

Mare Calabrese,la situazione inquinamento e' peggiorata rispetto al 2012

Mare da bere? L'obiettivo è ancora lontano, anzi la realtà del mare calabrese continua a peggiorare. È quanto emerge dal dossier depurazione presentato oggi a Catanzaro da Legambiente, Cittadinanzattiva e Unione nazionale dei consumatori. I numeri del 2012 sono da bollino nero: 590 infrazioni, 639 persone denunciate, 103 depuratori sequestrati. Peggio di quanto era avvenuto l'anno precedente. A conferma della pessima qualità delle acque ci sono le 1.041 richieste di intervento (la maggior parte, 384, in provincia di Cosenza) arrivate al numero verde “Sos Mare”. Turisti e cittadini nei 76 giorni di funzionamento del servizio hanno segnalato di tutto: liquami, schiuma, spazzatura fino ai malori e ai ricoveri. Legambiente cita i risultati contenuti nella relazione della Commissione parlamentare sui rifiuti: «Liquami di origine organica e industriale continuano a essere riversati nei fiumi per poi confluire nel mare».
La conferma della impietosa fotografia sta in un dato: in Calabria solo il 49,9% della popolazione è servita da un servizio di depurazione efficiente. Una situazione che ha portato alla sentenza della corte di giustizia europea del 19 luglio scorso che ha condannato l'Italia per la mancata applicazione della normativa europea in oltre cento agglomerati italiani, 18 dei quali sono calabresi e comprendono 90 Comuni. Una realtà immutata da anni. Eppure di occasioni la Calabria ne ha avute. Dal 2000 nella regione sono arrivate oltre 700 milioni di euro per colmare le gravi lacune del sistema depurativo. Ma gli interventi delle forze dell'ordine hanno confermato, anche nel 2012, le numerose illegalità connesse agli scarichi abusivi, malfuzionamenti degli impianti, gestione dei fanghi.
Alla conferenza stampa di presentazione del dossier hanno partecipato il vicepresidente di Legambiente Calabria, Andrea Dominijanni, il direttore dell'associazione calabrese Giuseppe Toscano, il responsabile scientifico Giorgio Zampetti, il segretario regionale di Cittadinanzattiva Ludovico Criserà e il presidente regionale dell'Unione consumatori Fabio Milano. Proprio l'associazione dei consumatori ha avviato un'azione collettiva di richiesta di rimborso dei canoni di depurazione a decorrere dal 2000 per tutti i Comuni calabresi che l'Unione europea ha ritenuto inadempienti nell'attuazione della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane.
Ma nel report di Legambiente è contenuto anche una proposta concreta di interventi. «Ai sindaci  - ha spiegato Toscano - chiediamo un nuovo protagonismo: si facciano garanti degli interventi necessari per mettere in efficienza il sistema. Alla Regione chiediamo un impegno concreto nel pianificare gli interventi in vista dell’adeguamento degli impianti al trattamento biologico, della separazione delle acque bianche dalle acque nere, oltre alla costante verifica dell’idoneità delle ditte che partecipano alle gare d’appalto. Ma occorre anche vigilare, un compito che spetta in primo luogo dai cittadini, dalle associazioni, dai comitati, dalla società civile: bisogna fare rete e dotarsi degli strumenti idonei per monitorare in tempo reale la salute del nostro mare».
Legambiente chiede alla giunta regionale di intervenire subito rafforzando la rete di controllo e monitoraggio sulla gestione e sul funzionamento degli impianti e istituendo un osservatorio permanente sullo stato di salute del mare, che coinvolga l’associazionismo, le imprese e i cittadini.

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