Sindacati contro scuole chiuse, Spirlì: “era solo una proposta” – contestata anche la DaD dell’ultima ordinanza

Sindacati contro scuole chiuse, Spirlì: “era solo una proposta” – contestata anche la DaD dell’ultima ordinanza

Sindacati contrari ad uno stop generale delle scuole per la vaccinazione del personale scolastico, Spirlì fa un passo indietro. Contestazioni anche sulla DaD a scelta per le famiglie.

Diverse sigle sindacali hanno partecipato ad una riunione in Regione con Antonio Belcastro, direttore incaricato per la gestione del covid 19 in Calabria, in merito alla vaccinazione del personale scolastico calabrese. Il Presidente f.f. Spirlì aveva parlato di una chiusura delle scuole di due settimane per agevolare il corso della vaccinazione, ma dalla nota stampa diffusa dopo la riunione emerge che i sindacati preferirebbero una soluzione meno estrema.

LA PROPOSTA DEI SINDACATI

“Una governance in capo alla regione Calabria per l’attuazione di linee guida uniformi su tutto il territorio regionale onde evitare azioni difformi da parte delle singole strutture sanitarie; garantire, nei tempi concordati, la somministrazione del vaccino a tutto il personale scolastico che ne faccia richiesta; sospensione delle attività didattiche in presenza da non attuare in maniera preventiva e generalizzata per un periodo pari a 15 giorni, ma mirata a periodi minimi, e comunque strettamente necessari, al solo verificarsi di una concentrazione di somministrazione sull’intero istituto, Comune o distretto, tale da richiedere la sospensione delle attività didattiche in presenza. Tale modalità – concludono i sindacati – è stata oggetto di confronto e condivisione in un incontro, avvenuto in separata sede, fra i sindacati e il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Maria Rita Calvosa”.

IL PASSO INDIETRO DI SPIRLÌ

Il Presidente f.f. ha fatto un passo indietro, chiarendo che si tratta di una proposta e auspicando un confronto con le associazioni sindacali. Gli operatori scolastici da vaccinare sono 58mila; le dosi verranno somministrate contestualmente ai 130mila anziani ultraottantenni e alle forze dell’ordine. La sanità è sotto pressione a causa dell’emergenza covid, spiega Spirlì, che propone la chiusura delle scuole per andare incontro al personale sanitario.

CONTRO L’ORDINANZA N. 4 DEL 30 GENNAIO

I sindacati non si fermano: in un'altra nota inviata al prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, avviano lo stato di agitazione di tutto il personale. La stessa è stata inoltrata anche a Spirlì e a Maria Rita Calvosa, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale.

L’accusa rivolta al Presidente f.f. è di aver generato una forte situazione di caos, a seguito delle sue dichiarazioni confuse riguardo la somministrazione dei vaccini anti covid a tutto il personale scolastico. Ad oggi, infatti, non è noto quale siero verrà utilizzato e quante dosi verranno messe a disposizione, né è chiaro quando inizieranno le procedure. Insomma, non c’è un piano vaccinale.

I sindacati contestano, inoltre, l’ordinanza n. 4 del 30 gennaio sulla riapertura delle scuole. Questa, attualmente in vigore, prevede che le famiglie possano scegliere se usufruire della modalità didattica a distanza o di quella in presenza, comunque disponibile per massimo il 50% degli studenti.

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