Guglielmo caffe',in fiamme due camion,il video amatoriale dell'accaduto

Un incendio, di cui non si esclude l'origine dolosa, ha danneggiato stasera due camion che erano parcheggiati all'interno dello torrefazione Gugliemo, a Copanello di Staletti'. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco, avvertiti da alcuni automobilisti di passaggio. Le indagini sono state avviate dai carabinieri, che stanno accertando le modalita' dell'accaduto e verificando se effettivamente l'incendio dei due camion sia stato di origine dolosa.
Attentare alla Guglielmo Caffè è come pugnalare al cuore il capoluogo. Si, perchè aldilà di aspetti commerciali e imprenditoriali, ci sono icone e simboli che non andrebbero toccati. Nemmeno sfiorati. La Fiat a Torino, nonostante alti e bassi, è quasi disegnata sul simbolo del gonfalone della città piemontese. Guglielmo e qualche altra azienda, per Catanzaro, dovrebbero essere la stessa cosa. Un quarto colle, una società da mettere al fianco di Ponte e Cavatore. E invece, stanotte, due molotov hanno bombardato camion e lanciato l'ennesimo segnale di viltà, criminalità, distruzione. Ma dopo l'attentato bisogna reagire. E' necessario che istituzioni e forze dell'ordine garantiscano tutela all'intera città partendo da aziende come la Gugliemo che, evidentemente, pagano con le bombe il rifiuto di logiche ancora troppo diffuse sul nostro territorio. Un'azienda che da 70 anni promuove impresa sul territorio, aiuta lo sport, la città, e soprattutto dispensa posti di lavoro che garantiscono serenità a molte famiglie catanzaresi. Lasciare soli la Gugliemo sarebbe una sconfitta dell'intera comunità catanzarese e avrebbe il senso di un capo chino al cospetto dei malavitosi. E' così necessario che vicino agli attestati di solidarietà alla quale anche catanzaroinforma.it si associa, si metta il coraggio della famiglia Guglielmo e si inizi a percorrere insieme un percorso di legalità e rispetto. Partiamo da due molotov per chiedere con forza alle istituzioni di tutelare tutte le imprese e tutti noi semplici cittadini.