Arrestato il boss della 'ndrangheta Sebastiano Strangio,di San Luca. Era latitante dal 2007

Arrestato il boss della 'ndrangheta Sebastiano Strangio,di San Luca. Era latitante dal 2007

In Piemonte è stato arrestato il boss della 'ndrangheta Sebastiano Strangio, 38 anni, di San Luca. Era latitante dal 2007. È stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria, assieme a quella di Alessandria, coordinate dal servizio centrale operativo della polizia. È il fratello di Maria Strangio, uccisa nella strage di Natale del 2006.
L'uccisione di Maria Strangio nel Natale 2006 ha dato origine alla faida di San Luca tra le famiglie Nirta Strangio e il cartello Pelle-Vottari. Quell'omicidio, secondo la ricostruzione fatta dalla Dda di Reggio Calabria, sarebbe stato poi all'origine della strage di Duisburg, culmine della faida di San Luca che ha insanguinato San Luca per anni. Davanti al ristorante ''Da Bruno'', furono uccisi Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del locale; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25; Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17 anni. Le vittime della strage, escluso i fratelli Pergola, erano ritenuti dagli investigatori appartenenti o vicini alla cosca Pelle-Vottari.
Sebastiano Strangio era ricercato per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio e estorsione. Il provvedimento di cattura è stato emesso dalla Dda di Reggio Calabria e le articolate attività investigative che hanno portato alla sua cattura sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nelle persone del procuratore Cafiero de Raho, del procuratore aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto Francesco Tedesco.
Nel corso di un riservato servizio di pedinamento ed osservazione, il latitante è stato riconosciuto dagli investigatori della squadra mobile reggina mentre era all’interno di un bar di Castelnuovo Scrivia (Al). All’uscita del bar, senza consentirgli alcuna possibilità di fuga, i poliziotti lo hanno fermato. Al momento del controllo, il latitante non era armato e non ha opposto alcuna resistenza, ma ha tentato di nascondere la sua vera identità esibendo agli operatori una patente di guida falsa. Ma quando è arrivato negli uffici della Questura ha ammesso la sua identità: «Sì sono Strangio». Il boss latitante non era armato.

ARRESTO DEDICATO A MANGANELLI
«Dedichiamo l'arresto di Sebastiano Strangio ad Antonio Manganelli», l'ex capo della Polizia morto un mese fa. A dirlo, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell'arresto,
è stato il questore di Alessandria, Filippo Dispenza.
Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, si è congratulata con il vicecapo della Polizia vicario, Alessandro Marangoni, per la cattura di Strangio. «Voglio ringraziare le forze dell'ordine e la magistratura – ha sottolineato il ministro Cancellieri – per l'arresto di un pericoloso latitante come Sebastiano Strangio che segna una fase importante di una più ampia azione di contrasto avviata nei confronti di pericolosi cartelli criminali della 'ndrangheta calabrese». 
Il vicecapo vicario della Polizia Alessandro Marangoni si è congratulato con i questori di Reggio Calabria ed Alessandria e con il direttore del Servizio centrale operativo per il «brillante arresto»

fonte corrieredellacalabria.it

Tags