Operazione "Inganno": Rosy Canale risponde al Gip e chiede la revoca degli arresti domiciliari

Operazione "Inganno": Rosy Canale risponde al Gip e chiede la revoca degli arresti domiciliari

Ha risposto per oltre tre ore alle domande del Gip Domenico Santoro.
L'ex eroina antimafia, Rosy Canale, coinvolta nell'indagine "Inganno", prova a difendersi, prova a spiegare, a salvare il salvabile in una vicenda che l'ha portata sulle prime pagine dei giornali, anche di caratura nazionale.

 


Assistita dall'avvocato di fiducia, Giancarlo Liberati, la donna ha provato a chiarire la propria posizione: l'indagine, condotta dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri e dal sostituto Francesco Tedesco, la vede indagata per truffa aggravata.

Nonostante si tratti di un'indagine della Dda, infatti, Rosy Canale non risponde di reati di mafia. La sua posizione, tuttavia, è di quelle non facili: la donna avrebbe speso per l'acquisto di automobili, mobili e per viaggi i soldi che in realtà vari Enti e Istituzioni (tra gli altri il Ministero della Gioventù e la Presidenza del Consiglio Regionale) avevano destinato al movimento "Donne di San Luca", che Rosy Canale aveva fondato per assistere le donne di 'ndrangheta decise a cambiare vita.

Rosy Canale non si è sottratta alle domande del Gip Santoro, che ha firmato l'indagine che ha portato in carcere, tra gli altri, anche l'ex sindaco di San Luca, Sebastiano Giorgi. Il Gip Santoro ha incalzato la donna sia sulle condotte specifiche, sia sui propri rapporti con le Istituzioni e con la politica. Rosy Canale ha risposto e alla fine dell'interrogatorio, tramite il proprio legale di fiducia, Giancarlo Liberati, ha avanzato un'istanza di revoca degli arresti domiciliari.

Il Gip Santoro ha riservato la decisione.

 

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