Dramma di Rovito: scenario raccapricciante. La madre avrebbe colpito il bimbo al torace e al collo con coltello e forbici

Dramma di Rovito: scenario raccapricciante. La madre avrebbe colpito il bimbo al torace e al collo con coltello e forbici

Assume i contorni di un delitto efferato quello di Carmine De Santis, il bambino di 11 anni ucciso a Cosenza dalla madre, Daniela Falcone, di 43 anni, che ha poi tentato il suicidio. Dall'autopsia eseguita ieri mattina, è emerso che sono state usate due armi. Con un coltello da cucina la donna ha sferrato il colpo mortale al torace del bimbo e poi, con un paio di forbici, lo ha colpito alla gola. Il delitto risale alla tarda mattinata di sabato. Il bimbo è morto dopo alcune ore dissanguato. 


Dall'autopsia è emerso che Daniela Falcone ha inferto il colpo al torace al figlio con il coltello da cucina che ha perforato un polmone. Subito dopo, probabilmente per accelerare il decesso, la donna ha colpito al collo il figlio con le forbici. La morte dell'undicenne però, secondo gli accertamenti del medico legale, è sopravvenuta solamente dopo alcune ore.


L'autopsia ha fatto chiarezza anche sull'ora del delitto. La donna ha ucciso il bambino dopo averlo prelevato dalla scuola di Rovito e portato, a bordo della sua automobile, in una zona di campagna tra Cosenza e Paola.
Nello stomaco del bambino sono stati trovati i resti del panino che aveva mangiato poco prima a scuola e questo conferma che il decesso è avvenuto prima dell'avvio della fase digestiva.
Le risultanze dell'autopsia confermano, secondo quanto si è appreso, la ricostruzione fatta dagli investigatori.

Gli elementi ora in possesso degli inquirenti porteranno a una contestazione di una serie di aggravanti nei confronti di Daniela Falcone, che al momento resta ricoverata e piantonata nell'ospedale di Cosenza con la formale accusa di omicidio. 

Dall'autopsia è emerso che il piccolo Carmine ha cercato di difendersi dalla furia della madre che lo stava colpendo. Sotto le unghie del bambino sono state trovate tracce di sangue e di pelle che apparterrebbero alla madre. Il quadro emerso dall'autopsia, secondo gli inquirenti, è davvero "raccapricciante". Il bambino non è riuscito a sfuggire alla furia della madre perchè indossava la cintura di sicurezza.

Lo scenario che emerge dall' autopsia, sostengono gli inquirenti, è raccapricciante sia per “l'efferatezza del delitto, sia perché il bambino è morto tra la sofferenza delle ferite”.
Dalla ricostruzione fatta dagli investigatori, solamente quando il bambino è morto, la donna ha tentato il suicidio. Prima ha cercato di impiccarsi con una cintura e poi ha estratto le forbici dal corpo del figlio e si è inferta alcune ferite al collo e all'addome.

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