Bovalino: Polizia sventa aggressione al massmediologo Klaus Davi sotto casa boss

Bovalino: Polizia sventa aggressione al massmediologo Klaus Davi sotto casa boss

Bovalino,prima un vaso di fiori tirato dal balcone poi un tentativo di aggressione fisica evitato dall'intervento della Polizia. Ha rischiato parecchio ieri il giornalista Klaus Davi in missione a Bovalino per intervistare un boss milanese della 'Ndrangheta ora tornato a vivere Calabria.
La troupe del massmediologo Klaus Davi si è recata nella Locride sotto casa del narcotrafficante Giuseppe Calabrò, detto 'U Dutturicchiu'. Considerato uno dei punti di riferimento del clan Romeo di San Luca e accusato in passato di aver voluto attentare alla vita di Vincenzo Parisi, allora Capo della Polizia. Fino a poco tempo fa Calabrò, da pochi mesi in libertà, era residente a Milano, città dove ha vissuto per 30 anni.
I fatti: mentre Davi stava intervistando una persona sotto la casa del boss, ecco che un vicino dal balcone dell'appartamento al primo piano del palazzo ha lanciato un vaso di fiori con l'esplicito intento di colpire il giornalista, senza però centrarlo. Non pago del gesto violento, l'uomo ha proseguito nel minacciare Klaus Davi con termini inequivocabili: "Questa volta hai rotto i coglioni... ti spacco la testa". Pochi secondi dopo è addirittura sceso in strada con l'intenzione di aggredirlo fisicamente. L'episodio sarebbe degenerato se non fossero intervenuti tempestivamente due agenti della Digos che hanno immediatamente bloccato l'uomo. Dopo l'accaduto, la famiglia dell'aggressore ha chiamato un'ambulanza che però è ripartita senza nessuno a bordo.
Klaus Davi ha ringraziato la Polizia di Stato per la professionalità dimostrata e la rapidità dell'intervento grazie al quale sono stati impediti sviluppi imprevedibili e, riguardo a Giuseppe Calabrò, ha dichiarato: "È la decima volta che mi reco a Bovalino e il Calabrò non si trova mai nella casa dove è ufficialmente residente. Probabilmente intesse le sue relazioni a San Luca, suo paese d'origine. O forse è tornato a vivere in Costa Azzurra, zona che in passato ha frequentato abitualmente. Premesso che parliamo di un soggetto libero, sarebbe interessante capire dove vive l'uomo che voleva uccidere il nostro Capo della Polizia e rivolgergli qualche domanda".
Il video dell'aggressione e dell'intervento della Digos 



CHI E' GIUSEPPE CALABRO’, IL BOSS DI MILANO CHE VOLEVA UCCIDERE L'EX CAPO DELLA POLIZIA PARISI - Ha scontato la sua pena, ma resta, per i carabinieri, un uomo di 'ndrangheta. Giuseppe Calabrò, classe 1950 da San Luca, detto u Dutturicchiu, ha parentele solide con i clan del centro aspro montano. Mafia di peso, i Romeo Staccu di San Luca. Lui, ormai, viaggia tra la sua terra d'origine, la Calabria e la Liguria. Ma la sua base è Milano. E il suo ritorno in libertà ha allertato gli inquirenti, che sono andati a ripescare le informative della squadra mobile in cui si descriveva il personaggio. Assieme ai suoi viaggi nell'amata Costa Azzurra.
E' il Fatto Quotidiano a riproporre quel materiale. Secondo il quale Calabrò progettò, nel 1990, un agguato contro l'allora capo della polizia Vincenzo Parisi. Lo fece assieme a Santo Pasquale Morabito, broker della droga, anche lui libero dopo oltre 20 anni di carcere.
Nelle relazioni dell'Antimafia, il suo nome compare come punto di riferimento per il trasporto di armi. Ci si riferisce a lui come a una persona che era stata "interessata a un progetto di importazione di cocaina dal Sud America al porto di Gioia Tauro". E' la stessa Ilda Boccassini a definirlo "un uomo di peso della 'ndrangheta" nella conferenza stampa che racconta l'operazione in cui emerge l'interesse dei clan ad acquistare una farmacia a Milano. Suo figlio è stato arrestato nel 2014 dalla Procura di Reggio Calabria perché ritenuto il collegamento con i fornitori di droga in Olanda. E adesso lui è di nuovo libero di spostarsi tra la sua casa a Milano e la Costa Azzurra.

da reggiotv.it

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