Bianco, in manette ventitreenne per l'omicidio di Giovedi
I Carabinieri a Bianco (RC) hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un giovane di ventitré anni, ritenuto responsabile della morte dell’anziano, affetto da disturbi mentali, che da qualche giorno conviveva con lui a seguito della positività al covid19 della propria tutrice legale.
I militari della Compagnia di Bianco (RC), nella serata di giovedì, all’esito delle attività di sopralluogo condotto dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e delle perquisizioni domiciliari esperite nell’immediatezza dei fatti, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un giovane di ventitré anni originario di Reggio Calabria, trasferitosi alle case popolari di Bianco da qualche mese unitamente al proprio nucleo familiare. Il ragazzo è sospettato di aver efferatamente ucciso – a colpi di coltello – il proprio vicino di casa, un anziano di settant’anni affetto da problemi psichiatrici che da circa cinque giorni conviveva con lui nella stessa abitazione, a causa della positività al coronavirus della tutrice legale cui era in affidamento, anch’essa dimorante presso lo stesso complesso popolare.
Le indagini, condotte dalla Compagnia di Bianco con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, consentivano a poche ore di distanza dall’evento di far emergere gravi indizi di responsabilità a carico del fermato.
Presso la cui abitazione venivano rinvenuti – opportunamente occultati – gli abiti ancora intrisi di sangue di cui il giovane si era disfatto nottetempo, gettandoli nei rifiuti, nonché dei coltelli da cucina con i quali il ventitreenne avrebbe sferrato due fendenti mortali che raggiungevano la vittima alla gola, procurandogli la morte.
In virtù di tale circostanza e delle ulteriori evidenze probatorie, il giovane veniva sottoposto a fermo disposto nell’immediatezza del Pubblico Ministero.
Le indagini proseguono, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento, l’eventuale concorso nel reato di altri soggetti ed il movente che, da prime evidenze, va ricondotto ai rapporti di convivenza tra i due nonché ad un improvviso raptus dell’autore, il quale avrebbe compiuto il gesto senza apparenti motivi.