A Locri incontri sulla tematica dei beni confiscati.
Conoscere il territorio per poterlo cambiare: è questo uno degli obiettivi di un percorso di mappatura partecipata dei beni confiscati che sarà avviato nelle cinque vicarie della Diocesi di Locri- Gerace grazie a Libera e Progetto Policoro. Si cercherà di individuare tutti i bene confiscati sul territorio e predisporre una scheda informativa per ognuno. Ai momenti formativi sulla normativa e sulla storia della confisca, si potranno alternare uscite sul territorio e momenti di confronto con le associazioni locali, attori privilegiati del processo di riutilizzo sociale dei beni confiscati.
Pensare a un nuovo modello di sviluppo e un'economia sostenibile, vuol dire pensare a un tipo di welfare inclusivo, che renda la società civile e i cittadini protagonisti attivi del cambiamento. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie può diventare strumento importante di questo processo, punto di aggregazione e al tempo stesso catalizzatore di esperienze positive.
Insieme al gruppo di lavoro di Punto Dock, che oramai da tempo collabora con Libera, sarà strutturato un laboratorio di progettazione partecipata sul tema dei beni confiscati e della rigenerazione urbana. Ad accompagnare questo percorso ci sarà anche la facoltà di architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Si comincia questo venerdì 19 febbraio dalle ore 15.00 alle ore 17.00 presso la Caritas Diocesana, sita in via Cosmano n. 79 a Locri (primo piano), con "L'Antimafia sociale: educare il territorio alla bellezza" a cura di Michele Gagliardo, responsabile nazionale settore formazione di Libera.