Bovalino - L'ex hotel Orsa Sud il nuovo volano di imprese ed economia. Parte il progetto di Locride Sviluppo

Bovalino - L'ex hotel Orsa Sud il nuovo volano di imprese ed economia. Parte il progetto di Locride Sviluppo

fonte e foto lentelocale.it

Affonda le sue radici nel 1999 il “Patto territoriale della Locride” un progetto con il quale il Ministero dello Sviluppo dell’Economia mise a disposizione per la Locride attraverso il soggetto di controllo Locride Sviluppo ben 100milardi delle vecchie lire. Fondi che non furono tutti disposti e nel 2003 venne richiesta la possibilità di utilizzare i 4 milioni e mezzo di residui non spesi.

Risposta che arriva solo nel 2012 quando il presidente di Locride sviluppo Salvatore Galluzzo, fu convocato dal Ministero per l’avvio di un nuovo progetto che includeva i fondi ricavati dai residui non spesi per la realizzazione di opere infrastrutturali. Varie furono le ipotesi per l’impiego dei fondi e solo dopo attente concertazioni con l’assemblea sei soci di Locride Sviluppo, composta in prevalenza dai comuni della Locride e dalla Regione Calabria, “decidemmo di individuare un immobile di utilità pubblica – spiega Galluzzo - che potesse fungere sia come relatore di servizi per le aziende private sia per gli enti locali”. All’interno dell’assemblea dei soci era presente il presidente dell’ex comunità montana Aspromonte Orientale, Giuseppe Strangio, nonché presidente del comitato esecutivo di AssoComuni il quale propose l’utilizzo di un immobile di proprietà della Comunità Montana: l’ex hotel Orsa di Bovalino. 

La decisione fu coesa: realizzare un incubatore d’imprese con sede a Bovalino. L’idea, la possibilità di creare qualcosa d’importante e nuovo a Bovalino sembrò affascinare il presidente di Locride Sviluppo: “Sarebbe stato fin troppo facile realizzare un progetto del genere in situazioni ambientali più innocue e maggiormente sviluppate da un punto di vista economico come Siderno o Roccella. Investire a Bovalino è stata una sfida. La Locride “sviluppata” si ferma a Locri, l’ultimo ricettacolo di economie, per questo realizzare un opera del genere a Bovalino significherebbe dare la possibilità a quest’area di diventare un punto di riferimento per implementazione di idee e d’occupazione”
L’iter procedurale parte attraverso un accordo di programma previsto dal decreto legislativo 267/2000 proveniente dall’ordinamento degli enti locali, accordo di programma fra tre soggetti: Locride Sviluppo, che è il soggetto proponente, attraverso il quale il ministero finanzia il progetto, la provincia di Reggio Calabria che diviene il soggetto attuatore, che gestisce l’appalto dei lavori di ristrutturazione e acquista tutto quello che è necessario affinché il centro servizi diventi tale. Infine la Comunità Montana in qualità di proprietario dell’immobile. Accordo di programma che verrà approvato dalla Comunità Montana, da Locride Svilippo e dalla Provincia in una seduta del consiglio provinciale nel giugno del 2013.

S’inoltra a questo punto anche il progetto definitivo che viene redatto dalla Comunità Montana e presentato poi al Ministero per lo sviluppo economico per la relativa visione istruttoria e finanziamento. Il progetto consiste nel realizzare nel piano seminterrato e nel primo piano di un incubatore d’impresa. Nel seminterrato verranno accolti quelle imprese strat-up che vorranno, attraverso i macchinari in dotazione, di iniziare la loro attività nel settore agroalimentare e nell’artigianato, andando a privilegiare quei prodotti tipici della produzione locale. Nel primo piano come incubatore d’impresa verranno allocate quelle imprese dedite alla gestione dei servizi, che possono rivolgere le loro prestazioni a fasce di popolazione che hanno bisogno vedere affiancata la loro azione quotidiana.
Il progetto prevederà, in base alle necessità di auto mantenimento, il corrispettivo di un fitto mensile. Si starebbe inoltre valutando la possibilità di richiedere a quelle imprese che baseranno la loro produzione nel settore agroalimentare la costituzione di un consorzio, questo per consentire una maggiore apertura al mercato economico che nelle finalità progettuali non dovrà limitarsi all’economia locale; un’idea dedita, dunque a creare massa critica per aprire le porte di un mercato più ampio. Tutto questo può accadere solo attraverso la creazione di un consorzio e di un marchio, veicolando prodotti che possano avere un riconoscimento di qualità.
Proseguendo con la suddivisione degli spazi il piano terra sarà adibito alla formazione rivolta sia alle imprese sia agli enti pubblici ed è qui che entrerà in gioco il partenariato tra Locride Sviluppo, gestore del centro servizi, e soggetti attivi che nel loro settore potranno far funzionare praticamente il centro servizi. Il terzo ed il quarto piano saranno destinati agli uffici.

“È un progetto ambizioso – ha dichiarato Galluzzo - spero che funzioni e che possa dare un’impronta notevole a quello che può significare sviluppo e concretezza a determinati settori della nostra vita quotidiana. Ho pazientato fino ad oggi perché anche se il decreto di finanziamento da parte del Ministero è datato dicembre 2013 c’è tutto un iter burocratico che stiamo seguendo”, il cui assetto elefantiaco è causato da un’eccessiva settorializzazione delle competenze che rimanda di ufficio in ufficio senza generare profitto La provincia aveva tempo sessanta giorni per accettare il finanziamento.
Un progetto, dunque, che dovrebbe contribuire sostanzialmente ad un aumento dell’attività occupazionale in un’area come la Locride in cui il numero delle persone occupate nell’area della Locride è pari al 21,35% di quello registrato a livello provinciale ed al 5,75% di quello regionale. La realizzazione dell’intervento nel suo complesso dovrà contribuire al rilancio economico e sociale dell’intero territorio della Locride, perseguendo gli obiettivi di promuovere e valorizzare le attività artigianali nei settori agroalimentari, tradizionale, artistico, dei servizi e della produzione leggera, tenuto conto del fatto che l'artigianato assume una funzione fondamentale nel contesto dell'economia dell’area della Locride, nonché dell’intera Provincia reggina.
Il centro servizi potrebbe risultare il coronamento di quanto più volte auspicato dai maggiori attori politici del comprensorio, ossia la capacità dei comuni di unirsi in un unico progetto dove da un lato l’associazione dei sindaci dovrà intraprendere una reale fase operativa e dall’altro il centro servizi dovrà rappresentare il fulcro di una nova mentalità operativa economica e occupazionale affinché il centro servizi di Bovalino diventi il centro servizi per la Locride. 

di Adelina B. Scorda

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