Dal Messico alla Calabria: a San Luca il progetto Itaca presenta la "Riviera Cristallina"
Lo aveva anticipato qualche mese fa ai microfoni di “A metà mattina” in una lunga intervista in cui Filippo Strano, console onorario a Cancun in Messico presentò il progetto ITACA. Un’idea visionaria che muove i primi passi nel 2018 e che nasce dal desiderio del Console, originario di Bovalino, di creare in ponte che colleghi due mondi geograficamente distanti ma strettamente simili e affini: il Messico e la Calabria. Itaca, dunque, come Italia e Cancun, ma anche come la patria di Ulisse e la terra del ritorno. Un ritorno a casa, nella propria terra, esattamente come quello che ha segnato a vita di Filippo Strano che dopo 30 anni di assenza è ritornato alle origini.
“Un rettangolo di 500 chilometri quadrati, 30 di costa, che interessa per il momento 19 comuni della nostra aera i cui vertici sono Locri, Ferruzzano, San Luca e Antonimina. Itaca nasce dal sociale e ha l’ambizione di ricostruire il tessuto sociale per dare vita nuovamente ai centri dei paesi che vede al centro lo sviluppo e la promozione culturale di un territorio ricco di storia e di bellezze”. Per poter realizzare il progetto servirà la collaborazione di tutte le istituzioni, ma anche delle associazioni e di tutte le attività operanti sul territorio. “Un progetto che nasce da un’iniziativa privata – spiega Filippo Strano - perché non stiamo chiedendo nulla ai comuni che hanno solo firmato un Mou (Memorandum of Understanding), un semplice accordo d’intesa dove gli enti stessi si impegnano insieme a me a portare avanti delle direttive che nasceranno da un team, né stiamo chiedendo o chiederemo fondi o contributi pubblici e per realizzare il progetto. Tuttavia, la partecipazione dei comuni è fondamentale perché non abbiamo le competenze per portare avanti alcune iniziative necessarie per lo sviluppo del brand.”
Un marchio rimasto “segreto” fino alla presentazione ufficiale sabato mattina a San Luca, dove alla presenza dei sindaci dell’area, dell’assessore Giovanni Calabrese e di associazioni è stato reso pubblico il logo e il nome del progetto Itaca. Attrattivo e dinamico il logo “che si adatta ai diversi segmenti di mercato ai quali ci dirigeremo” e il nome “Riviera Cristallina” che racchiude la bellezza incontaminata e pura del nostro territori.
Tanti i punti di forza di questo territorio, “l’Aspromonte che con le sue fiumare si riversa fino al mare, una caratteristica tipica e unica del nostro territorio, abbiamo, paesaggio, sport, terme, archeologia, un mare cristallino, delle spiagge di una bellezza rara, due dei borghi più belli d’Italia e due borghi panorama d’autore, abbiamo tutto ciò che serve per offrire prodotti e circuiti a diversi settori turistici, probabilmente un’offerta così non la troviamo quasi in nessun posto in Italia. Punti di forza che se valorizzati e potenziati potrebbero attirare nuovi grandi opportunità di lavoro e impedire non solo ai giovani e meno giovani di andar via, ma potrebbero attirare nuovi ritorni”.
Itaca, con il suo brand “Riviera Cristallina”, è un progetto non solo ad ampio respiro ma prevede finalità a lungo raggio, un'idea che per concretizzarsi necessita di grande formazione in particolare in tema di costumer experience che è quello che più manca a queste latitudini “ed è ciò che porteremo qui dal Messico - specifica il Console - per iniziare a realizzare un’offerta turistica che non si limiterà alla stagione estiva ma che dovrà coinvolgere e interessare l’area per tutto l’anno”.
Grande interesse per il progetto da parte dei sindaci che osservano con grande interesse e un pizzico di speranza l’iniziativa che guarda alle potenzialità di un territorio periferico e con grandi difficoltà. “Un progetto rivoluzionario – ha detto l’assessore Calabrese - un’opportunità nuova per la Locride che porterà grandi benefici” ad un territorio ricco di potenzialità inespresse e sicuramente troppo poco valorizzate.
Un’idea imprenditoriale che nasce dal “basso” che avrà bisogno di quella tanto decantata rete, di collaborazione fra associazioni, sindaci e imprenditori, che dovranno abbandonare il proprio campanile per guardare l’orizzonte del riscatto e dello sviluppo da decenni inneggiato e mai raggiunto.
di Adelina B. Scorda