“Siderno” è il primo singolo di Nebraska: una canzone che insegue la bellezza della nostra terra

“Siderno” è il primo singolo di Nebraska: una canzone che insegue la bellezza della nostra terra

Nebraska racconta: “Siderno” è nata da sola, è come se non l’avessi scritta io. Non potevo non partire da qui.

ROMA, 15 febbraio 2022 – L’artista sidernese Nebraska (al secolo Salvatore Spadaro, 21 anni) pubblica il suo primo singolo, dedicato alla sua città natale, dal titolo Siderno. Il brano è prodotto Marta Venturini per l’etichetta Honiro, con la quale Salvatore ha firmato nel 2020. La canzone è disponibile per l’ascolto su tutte le piattaforme di streaming digitale ed è il primo estratto dell’album, frutto del lavoro di questi due anni. Ecco cosa ci ha raccontato Nebraska.

È stato rilasciato oggi il tuo primo brano, Siderno, il primo singolo di Nebraska. Com’è nata questa canzone?

«Siderno è nata dopo il primo lockdown del 2020, che io ho vissuto a Roma. Non ho idea di come sia nata la canzone e di come abbia preso vita. Ero appena rientrato a Siderno e mentre contemplavo la mia città, che mi era mancata molto, ho iniziato a scrivere dei versi. Ho realizzato di averla composta solo dopo averlo fatto. Sono stati dei pensieri e delle immagini emersi da soli, nati da esperienze e momenti della mia vita vissuta. È come se avessi sempre avuto la canzone in “incubazione”, per questo motivo il processo di scrittura è stato semplice e naturale, anche se non so come sia avvenuto. Non mi era mai capitato prima. Per certi versi, è un brano che non ho scritto io, lo hanno negli anni fatto le persone e i luoghi della mia vita e le emozioni che mi hanno fatto provare. Penso appunto che il brano già esistesse dentro me e sia emerso da solo in un momento catartico in cui, per dirla alla Pirandello, ho visto la mia realtà con il cannocchiale puntato al rovescio, ovvero verso me stesso».

Il tuo album è in prossima uscita, come mai hai scelto Siderno come primo singolo?

«Non avrei potuto fare altrimenti, Siderno è il luogo della mia vita e il mio luogo della vita. Sono convinto che le persone siano i loro luoghi, perché con questi si crea un legame profondo e non è possibile capire a pieno una persona senza conoscere i suoi luoghi. Quindi mi è sembrato coerente e giusto partire da qui, con questo singolo».

La copertina di "Siderno", il primo singolo di Nebraska.

In foto, la copertina di "Siderno", il primo singolo di Nebraska.

Qual è il tuo rapporto con Siderno città e con la canzone, cosa significa per te averla scritta?

«Il mio rapporto con Siderno, la mia città natale, è d’amore e odio, come con un fratello che si prende cura di te e ti cresce, a volte nel modo sbagliato, e ti insegna molte cose, a volte anche errate. Di Siderno amo la semplicità, in tutto, come il poter lasciare la macchina parcheggiata con i finestrini abbassati sapendo che non succederà nulla. Per me è facile essere felice a Siderno, capisco però che non per tutti sia così, anche se noto che le persone, di base, riescono ad esservi più felici che a Roma. Ad esempio, il gabbiano di Siderno è diverso dal gabbiano romano». Nebraska sorride. «Se vai incontro al gabbiano di Siderno, questo scappa, non ti farebbe mai del male. Il gabbiano di Roma invece ti sfida, si è incattivito nei secoli perché ha visto limitare i suoi spazi ed è arrabbiato come la città che lo ospita.

Riascoltando Siderno, credo di aver detto la verità, nulla di geniale, ma la pura realtà che ho vissuto, immagini semplici ma profonde della mia vita. Credo non ci sia alcuna retorica in questa canzone».

Cosa credi possa significare questa canzone per i tuoi conterranei?

«Come è stato per me, è una storia che già conoscono se amano o odiano Siderno. Se quella parte di mondo gli è indifferente, lo saranno anche nei confronti del pezzo probabilmente. L’emozione più grande la provi nel momento in cui scrivi una canzone, la concepisci, o realizzi di averla scritta come in questo caso, e siete tu e lei da soli. Nel momento in cui la pubblichi, invece, hai paura che la gente non la capisca».

Cosa ti aspetti da questa canzone?

«Quando si fa arte non bisogna avere aspettative. Quello che mi auguro è che la mia espressione artistica venga capita, anche da pochi magari. Questo significherebbe che sto lavorando bene. Al contempo, se non mi interessasse l’opinione altrui, non pubblicherei la mia musica. Mi piace condividerla, e quando lo faccio non è più solo mia, ma di tutti, e credo che sia così per chiunque faccia questo mestiere».

Nebraska a Siderno

In foto, Nebraska a Siderno.

Il tuo percorso con Honiro è iniziato due anni fa e segna oggi un passaggio importante per la tua carriera artistica. Cos’è successo durante questo periodo?

«Ho amato il silenzio di questi due anni. Dentro di me c’era il fuoco, l’ho alimentato e ho lavorato duramente, non solo a livello fisico. La mia musica è ed è stata un pensiero costante, non c’è stato giorno in cui non ho pensato alle mie canzoni. Sono stato anche molto paziente, come in tutte le cose belle ho dovuto attendere. Questo pezzo arriva in questo momento perché è ora che ne ho bisogno. Avevamo pensato ad altri brani come primo singolo ma io ho scelto Siderno, come ho già spiegato prima».

Vuoi dire qualcosa ai tuoi ascoltatori e/o ai tuoi conterranei?

«Siderno non è una canzone impegnata, e questo non significa che io non abbia delle cose da dire, ma come ho già detto, amo il silenzio. È quello che non dico che dovrebbe far riflettere, anche nelle mie canzoni. Ho cercato di raccontare qualcosa di bello, anche perché credo che il lamento fine a se stesso sia deleterio, ci sono invece molte cose che si possono fare. Credo che solo inseguendo la bellezza della nostra terra, la Locride, possiamo approcciare nel modo giusto alla risoluzione dei nostri problemi. C’è molta bellezza nascosta che noi non riusciamo a scovare, come nell’eterna rivalità tra locresi e sidernesi». Salvatore sorride di nuovo. «In altre parole, credo che inseguire la bellezza (pratica non semplice e mai scontata) sia l’antidoto per smetterla di piangerci addosso».

«Per concludere, volevo dire che in questo periodo ci sono state delle persone che mi hanno accompagnato, dei compagni di trincea nella mia battaglia contro le mie stesse insicurezze. A volte le hanno alimentate, senza volerlo ovviamente, perché mi vogliono bene e tendono a vedere solo il bicchiere mezzo pieno, altre volte invece mi hanno aperto gli occhi. Voglio ringraziare quindi tutte le persone che mi sono state vicine e tutti coloro che mi hanno aspettato in questi due lunghi anni, chiedendomi tantissime volte di poter ascoltare la mia musica».

Il videoclip ufficiale di "Siderno" di Nebraska.

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