“La Costa Sonica”: una newsletter per la musica nella Locride e le sue opportunità

“La Costa Sonica”: una newsletter per la musica nella Locride e le sue opportunità

Giancarlo Figliomeni è l’autore de “La Costa Sonica”: lo incontriamo per parlare della musica nella Locride e del suo progetto.

MILANO/SIDERNO – La musica è un linguaggio universale, in grado di oltrepassare ogni frontiera e in grado di coinvolgere potenzialmente tutti. Da ascoltatore e appassionato, ho sempre prestato attenzione alle realtà musicali della Locride, tanto floride quanto poco valorizzate sul territorio. Come tutte le forme d’arte nostrane, del resto.

Diversi mesi fa, sono venuto a conoscenza di un nuovo progetto musicale: La Costa Sonica. Stavolta però non si trattava di un album o una band, bensì di una newsletter dedicata alla musica e alle sue opportunità. Il suo autore è Giancarlo Figliomeni, 29enne di Siderno, musicista e appassionato della musica a tutto tondo. Negli ultimi dieci anni ha suonato in diverse formazioni musicali della Locride e oggi si è trasferito a Milano, dove l’ho incontrato per approfondire il suo progetto.

Come nasce La Costa Sonica?

«Sono appassionato di musica, trascorro gran parte delle mie giornate ad informarmi su tutte le novità. Ho pensato quindi di mettere per iscritto ciò che succede in questo mondo, tra discografia, music business, dischi e nuove opportunità. È stata anche un’esigenza, per tenere traccia di tutto, come un diario. Mi sono appropriato del nome La Costa Sonica, un gioco di parole con Jonica che circolava già da qualche anno.

L’ho avviata ad aprile 2021, da un’idea che già da un anno mi frullava in testa. Avevo intenzione di realizzare un articolo, in più puntate, sugli ultimi cinque anni di musica nella Locride. La mia newsletter è un’evoluzione di questo progetto.

Il tema iniziale de La Costa Sonica era proprio la musica nella Locride: mi chiedevo quali fossero le nuove opportunità da esplorare, anche per risorgere dalle difficoltà della pandemia. Quando mi sono trasferito a Milano, tuttavia, la lontananza si è fatta sentire e il progetto si è staccato dal territorio. Ho sancito questo passaggio nell’articolo su come lasciare la città. Ho notato, comunque, interessanti iniziative musicali nella Locride per quest’estate, ne parlerò sicuramente; era ciò che mi sono sempre augurato».

Perché hai scelto la newsletter come medium?

«Mi rendo conto che non sia il medium più comune, ma penso sia il mezzo perfetto per il mio progetto. Volevo scavalcare i social, cercavo qualcosa di più intimo e al di fuori di contesti pubblicitari e caotici. D’altro canto, ho dovuto creare un account su Instagram perché è innegabile che i social siano uno spazio di confronto. Alla newsletter ci si può iscrivere gratuitamente solamente inserendo il proprio indirizzo e-mail, quindi i messaggi giungono solo a chi è interessato, sulla casella di posta elettronica.

Ogni domenica condivido Lettere dal Fronte, il contenuto principale della newsletter, con cadenza settimanale. È una rassegna dedicata alle novità settimanali del mondo musicale. Scrivo anche dei messaggi a parte quando accade qualcosa di rilevante di cui mi interessa parlare. Adesso sto lavorando ad un progetto, in cantiere da un po’: una rubrica che approfondirà i dischi da un punto di vista critico».

"La Calabria Brucia/Un giorno al Color Fest", uno dei primi articoli de "La Costa Sonica".

Quali sono le prospettive e le opportunità per chi fa musica di questi tempi?

«A mio parere, la musica indipendente, come quella locale, sta attraversando un momento molto difficile. Le opportunità di crescita e monetizzazione concentrate nelle grandi città e attivabili anche dai piccoli artisti, non raggiungono realtà più piccole come la nostra, in Calabria. Per questo motivo è fondamentale intercettare nuove prospettive secondarie, ed è il mio impegno per La Costa Sonica.

È importante creare un ambiente di partecipazione ed interesse reciproci tra gli artisti e il loro pubblico. Ormai i servizi di streaming e gli store digitali sono i padroni del mercato, ma ci sono nuove piattaforme interessanti che provano ad intercettare i bisogni dei piccoli artisti, come BandCamp, di cui ho parlato spesso nella newsletter. Questa permette di vendere la propria musica al prezzo desiderato e trattiene per sé solo il 15% dei guadagni, il resto è dell’artista. Tuttavia, piattaforme come questa esistono solo quando sono sostenute ed utilizzate da una robusta utenza.

Ci sono gli strumenti per creare comunità musicali più interattive, ricche e floride, ma c’è bisogno della partecipazione consapevole di tutti, nei rispettivi ruoli: l’artista si impegna a produrre buona musica, il pubblico l’ascolta e la compra. Senza queste premesse, è complicato far fronte alle difficoltà. Un tempo, non molto lontano, c’era chi riusciva a sopravvivere di musica, oggi sembra che manchi una classe media: o diventi ricco o fai la fame».

"Meno male che Jova c'è - variazioni sul tema", un articolo de "La Costa Sonica".

Cosa pensi della realtà artistica e musicale della Locride?

«Come anticipavo prima, in una piccola realtà come la nostra non ci sono (e non possono esserci) le dinamiche delle grandi città. Nella musica, sono gli eventi dal vivo a dare i maggiori guadagni, ma da noi le opportunità sono poche.

Nella Locride c’è sempre stata grande vitalità: gli artisti sono tantissimi e le proposte sono interessanti. Tuttavia, c’è sempre stato un occhio di riguardo per la musica etnica; le altre espressioni artistiche sono state limitate. L’ambiente è sempre stato poco funzionale e poco accogliente, in particolare nei confronti di alcuni generi musicali. Negli anni, imprenditori e amministrazioni locali hanno avuto difficoltà ad intercettare le esigenze degli artisti e a dar loro spazio, anche se devo riconoscere chi ha sempre fatto eccezione e chi si è impegnato negli ultimi tempi. Sembra che qualcosa si stia muovendo da qualche anno a questa parte, e le premesse per questa estate sembrano molto buone, speriamo non sia solo un’illusione o una tendenza passeggera.

Come accennavo prima, il pubblico potrebbe avere un ruolo fondamentale nell’animare la realtà e la comunità musicale: il sostegno agli artisti, di qualsiasi tipo, è sempre stato fondamentale, in qualsiasi contesto del presente e del passato. L’intrattenimento non è fine a sé stesso, non arricchisce solo culturalmente ed intellettualmente, ma anche economicamente. Non molti hanno mai creduto in questo aspetto, eppure è fondamentale, in particolare in una terra che vuole, deve e può trarre grande sostegno dal turismo. Come questo, anche il lavoro degli artisti è discontinuo e stagionale, serve il contributo di tutte le parti in causa.

Integrare l’offerta con gli eventi culturali è fondamentale per l’attrazione e la fidelizzazione del turista. Ma c’è bisogno di figure esperte che possano gestire professionalmente questo aspetto, con competenza e con un fine programmatico. Gli eventi danno sostegno agli artisti ma anche al territorio; creano lavoro. Il programma nazionale di concerti di quest’estate del comune di Roccella Jonica non è improvvisato, non è un caso.

Capita spesso che molti artisti della Locride siano costretti ad affermarsi fuori dal nostro territorio, che non permette loro di esprimere tutto il proprio potenziale. Talvolta vengono apprezzati, e capiti, solo al rientro. Non c’è un sistema in grado di innescare il processo di valorizzazione degli artisti. Questi però aumenterebbe la qualità della vita di chi vive e ha bisogno di cultura e intrattenimento e arricchirebbe il territorio.

Forse esagero, ma tutto ciò mi sta a cuore, per questo parlo così. La mia è una riflessione da appassionato. La musica e l’arte, purtroppo, sono spesso considerati “non necessari”».

Che riscontri hai avuto in questo primo anni de La Costa Sonica?

«Sono molto contento di questo primo anno, sono consapevole che la newsletter sia un formato innovativo, complicato e non immediato per chi non è abituato. Il meccanismo può risultare scomodo e incomprensibile.

Mi piacerebbe ampliare la proposta, magari integrando con un podcast; sto valutando quali siano le opzioni migliori. Per adesso mi interessa che chi è nella costa jonica, e non solo, ed è interessato al mondo musicale e alle sue opportunità, alle nuove uscite e ai nuovi modi di scoprire la musica, sappia che ne La Costa Sonica può trovare uno spazio per parlarne».

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